Edgar Allan Poe: differenze tra le versioni

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===[[Incipit]]===
Nel procurarmi i libri, mi son sempre premurato di avere un margine spazioso; non per amore della cosa in sé, pur gradita, quanto per la facilità con la quale mi permette di segnare a matita pensieri suggeriti, identità e divergenze di opinione o brevi commenti critici in genere.
 
{{NDR|Edgar Allan Poe, ''Marginalia'', in ''Filosofia della composizione e altri saggi'', traduzione di Ludovica Koch, Guida, Napoli, 1986. ISBN 88-7042-721-8.}}
 
===Citazioni===
*Che cosa può esserci di più consolatorio per l'orgoglio e per la coscienza di un uomo della convinzione che, [[vendetta|vendicandosi]] sui suoi nemici per l'ingiustizia subitane, non fa che rendere loro ''giustizia''? (1986)
*Come [[Regole dai libri|regola]] generale, nessuno dovrebbe apporre la sua faccia al suo libro. Guardando il contegno dell'autore il lettore è raramente in grado di mantenere il proprio.
:''As a general rule, no man should put his own face in his own book. In looking at the author's countenance the reader is seldom in condition to keep his own.''<ref>Da ''The Works of Edgar Allan Poe'', cit., vol. III, [https://books.google.it/books?id=an1KAAAAYAAJ&pg=517#v=onepage&q&f=false p. 517].</ref>
*Diffamare un grand'uomo è la maniera più rapida per un piccolo uomo di conquistarsi la [[grandezza]]. (2019)
*Dite a un farabutto, tre o quattro volte al giorno, che è un fiore d'onestà, e come minimo farete di lui la quintessenza della sincera «rispettabilità». D'altro canto, accusate con troppa insistenza un uomo onorato di essere un furfante e lo riempirete della sorda ambizione di mostrarvi che non avete affatto torto. (2019)
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*Ho una grande fiducia negli [[stupidità|stupidi]] – i miei amici la chiamerebbero sicurezza di sé [...]. (2019)
*Il [[naso]] è l'immaginazione della massa. Dal quale, sempre e comunque, essa si lascia tranquillamente menare. (2019)
*[...] nelle costruzioni umane, una particolare causa ha un particolare effetto, un particolare scopo determina un particolare oggetto; ma non ravvisiamo alcuna reciprocità. L'effetto non agisce sulla causa, l'oggetto non cambia rapporto con lo scopo. Nelle costruzioni divine, l'oggetto è oggetto o scopo, a seconda di come scegliamo di considerarlo, mentre lo scopo è scopo o oggetto; sicché ci è impossibile stabilire (in astratto, e non materialmente – senza appoggiarci a fatti contingenti) la differenza tra i due. [...] Il piacere che ricaviamo da qualunque esercizio di umana ingegnosità è direttamente proporzionale all'''approssimarsi'' a questa specie di reciprocità fra causa ed effetto. Per costruire una ''trama'', ad esempio, nella letteratura d'invenzione, dovremmo prefiggerci di organizzare gli elementi, o episodi, in modo tale da non poter discernere se uno qualunque di essi dipenda da un altro, o lo sorregga. In questo senso, naturalmente, una perfezione di trama è inarrivabile ''nella realtà'', perché chi costruisce è l'Uomo. Le trame di Dio sono perfette. L'universo è una trama di Dio. (2019)
*[...] i romanzi alla moda sono proprio il genere di libri che circolano fra le classi non alla moda [...]. (1986)
*La filosofia riformista moderna che annienta l'individuo a forza di aiutare la massa, e la recente legislazione riformista che proibisce il piacere allo scopo di promuovere la felicità sembrano trucioli caduti dall'antico ceppo della legge feudale francese che, per impedire che si disturbassero le giovani pernici, multava sarchiatori e zappatori. (1986)
*Lo stile veramente [[concisione|conciso]] è quello che più rapidamente trasmette il senso. (2019)
*Mi sono a volte divertito a tentare di immaginare quale sarebbe la sorte di un individuo dotato, o meglio segnato da un'intelligenza ''molto'' al di sopra di quella della sua generazione. Sarebbe naturalmente consapevole della sua superiorità; e non potrebbe fare a meno, se per tutto il resto è un uomo come noi, di manifestarla, quella consapevolezza. In questo modo si farebbe dei nemici a ogni passo. E dal momento che le sue idee e le sue riflessioni differirebbero molto da quelle di tutta l'umanità, verrebbe evidentemente preso per pazzo. Una situazione orrendamente penosa. Neppure l'inferno sarebbe in grado di escogitare un tormento peggiore: essere accusati di debolezze straordinarie per il solo fatto di essere straordinariamente forti. (1986)
*Nessuna eccezione, neanche in favore di Dante: l'unica cosa ben detta del [[Purgatorio]] è che si può andare più lontano e cascar peggio. (2019)
*Non è assolutamente una fantasia senza senso il fatto che, in una [[esistenza]] futura, quella che riteniamo la nostra esistenza presente sarà ai nostri occhi come un sogno. (2019)