Roberto Longhi: differenze tra le versioni

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*Il grande [[Canaletto|Antonio Canal]] [...] parte dapprima dalla secca "veduta" romana nel genere del Vanvitelli e del Pannini; poi, per essere più vero, si vale della "camera ottica", e proprio allora, miracolosamente, versa in poesia. Quando si pensi che sessant'anni prima a Venezia andavano per la maggiore i paesaggi di Monsù Cussin, mentre in Olanda il Vermeer dipingeva la veduta di Delft, s'intenderà su che piano europeo Canaletto abbia ora levato la pittura veneziana. Quella sua certezza illuministica di verità assoluta, volta alla luce dorata, a traversoni d'ombra, dei pomeriggi inutili in una Venezia che si sbriciola e screpola come le rughe delle sue mirabili acqueforti, ha la mestizia stereoscopica delle vedute del "mondo nuovo". (da ''Viatico per cinque secoli di pittura veneziana'', 1946<ref name="multi">Citato in ''Canaletto'', I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pp. 181-188, Rizzoli/Skira, Milano, 2003.</ref>)
*L'infallibilità lincea che è propria, costantemente, al [[Diego Velázquez|Velázquez]] e che non è già mero naturalismo ma invece modo personale di vedere con una terribile naturalezza che soltanto a pochi, nell'arte, fu propria. In altre parole, una facoltà complessa di afferrare il momento più icastico dell'apparenza naturale – momento dunque non già previsto e codificato in un canone di degnità ritmica o plastica [...] ma, per contro, sorgente dall'efficienza cosmica delle relazioni conflagrate ad un tratto tra la luce e la materia delle cose, fra le quali, per avventura, è anche l'uomo. Una degnità, insomma, luministica, o ambientale, che si è sostituita a quella umanistica del Rinascimento, e la cui significazione storica non potrebbe esser mai abbastanza accentata. (da ''Vita artistica'', 1927<ref name="multi"/>)
*{{NDR|Su [[Artemisia Gentileschi]]}} L'unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità [...] (da ''Gentileschi padre e figlia'', in ''L'Arte'' n. 19, 1916, pp. 245-314<ref>Citato in AA.VV. ''Al di là del cliché. {{small|Rappresentazioni multiculturali e transgeografiche}}'', a cura di Marie-Christine Jullion, Clara Bulfoni e Virginia Sica, Francoangeli, Milano, 2012. [https://books.google.it/books?id=2pL9CQAAQBAJ&lpg=PA105&ots=aZdhyXfXpw&dq=&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105]. ISBN 9788856876659</ref>)
 
==''Il Caravaggio''==