Oppio: differenze tra le versioni

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*E con tutto che sienvi taluni, i quali estimano persuadere ai creduli tutta la virtù de' narcotici, in ispecie dell'oppio, dipendere da arte propria, soltanto ad essi loro conosciuta; non v'avrà persona, la quale giudicando per la sperienza, e sovente adoperando e il semplice oppio, quale cel dà la natura, e i suoi preparati, non comprenda esistere fra essi differenza veruna, e tutti doversi suoi effetti ammirandi a propria bontà natia, anziché ad arte d'uomo straordinaria. Che anzi egli è l'oppio in mano di prudente sì necessaria cosa in medicina, che senza esso male ella n'andrebbe, e potresti dire zappicasse. Chi però saprà maneggiarlo a dovere, opererà cose maggiori d'assai di quello, possa mai altri da un solo rimedio aspettare. E incolto mostrerassi grandemente colui, il quale creda l'oppio soltanto convenevole a conciliar sonno, a sedare dolori, ad arrestare diarrea. Egli a guisa della spada delfica è rimedio prestantissimo, a infinite altre cose appropriato; vo' dire quasi l'unico cardiaco finora nella natura delle cose discoperto. ([[Thomas Sydenham]])
*L'oppio è ormai la religione dei popoli. ([[Ennio Flaiano]])
*O giusto, misterioso e potente oppio che ai cuori dei poveri e dei ricchi, senza differenza, per le ferite insanabili e per le pene «che tentano lo spirito alla rivolta», porti un balsamo di pace! Oppio eloquente, che con la tua stringente retorica blandisci i propositi dell'ira: e al colpevole restituisci per una notte le speranze della gioventù, purificando le sue mani insanguinate; e all'orgoglioso un breve oblio «dei torti non riparati e degli insulti invendicati»; che chiami al tribunale dei sogni, per il trionfo dell'innocenza che soffre, le tue false testimonianze; e confondi gli spergiuri; e rovesci le sentenze dei cattivi giudici; tu susciti dal grembo delle tenebre, con le fantastiche immagini del cervello, templi e città che superano l'arte di Fidia e di Prassitele, superano gli splendori di Ecatompile e di Babilonia: e «dall'anarchia di un sonno pieno di sogni» chiami alla luce del sole i volti di beltà da gran tempo sepolte e le dilette sembianze dei familiari, purificate dal «disonore della tomba». Tu solo dai questi doni all'uomo, e tu hai le chiavi del Paradiso, o giusto, misterioso e potente oppio! ([[Thomas de Quincey]])
 
===[[Charles Baudelaire]]===