Calcio (sport): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 39:
*Il calcio è [[Attaccante|attacco]] e [[Difensore|difesa]], e difendere non è una mala parola. Molti dicono di giocare all'attacco solo per farsi un'immagine, ma difendersi è un'arte, se lo si fa senza cattiveria. ([[Óscar Tabárez]])
*Il calcio è cambiato in modo sconvolgente. A partire dagli anni Novanta esso è stato attraversato da una netta svolta modernizzatrice che ha trasformato uno [[sport]] dalla radice fortemente [[gioco|ludica]] in un fenomeno dall'elevato profilo [[industria]]le. La mutazione genetica da ''rito collettivo animatore di passione popolare a complesso d'attività altamente razionalizzate e finalizzate alla produzione di utilità'' è collettivamente percepita, oltreché generalmente vissuta, come un arretramento qualitativo e sentimentale rispetto alla versione originaria del gioco. ([[Pippo Russo]])
*{{NDR|Nel 2014}} Il calcio è cambiato, ormai è un'[[Impresa|azienda]] e chi investe il proprio denaro non vuole perderci niente. Prima era tutto diverso, era un investimento a perdere da parte di ricchi signori, che per gratitudine o altre ragioni loro, decidevano di investire i propri fondi in favore della città che gli aveva permesso di elevarsi a ceti sociali di un certo livello. Allora compravano la squadra di calcio del posto e ciò bastava a rendere felici i cittadini, perché il calcio crea [[Emozione|emozioni]], spirito di appartenenza, unione. I presidenti erano personaggi di questo genere: guadagnavano tanti soldi grazie alle attività che svolgevano e decidevano di non conservare tutti i proventi. Mettevano già in cantiere l'ipotesi di perdere una percentuale dei propri guadagni personali mediante il calcio. Adesso una cosa simile sarebbe impensabile. ([[Mauro Milanese]])
*Il calcio è come il cibo: se ti abitui all'aragosta, poi il risotto coi funghi non lo vuoi più. ([[Osvaldo Bagnoli]])
*Il calcio è come la vita, uno stato d'animo. Se sei [[Felicità|felice]] e ti realizzi, è difficile che ti vada male. ([[Diego Godín]])