Georges-Louis Leclerc de Buffon: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sul [[giaguaro]]}} Egli è men crudele e men feroce del leopardo e della pantera. (pp. 100-101)
*L'[[iena]] si difende dal leone, non teme la pantera, assale la lonza che non le può far resistenza; quando le manca la preda, scava la terra co' piedi e ne trae a pezzi i cadaveri degli uomini e degli animali, che ne' paesi da essa abitati si seppelliscono egualmente nelle campagne. (p. 92)
 
==''Le opere di Buffon''==
*{{NDR|Sul [[lupo]]}} Egli è per natura goffo e poltrone, ma la necessità lo rende sagace ed ardito; spronato dalla fame va ad affrontare il pericolo, ed aggredisce fin anche gli animali custoditi dall'uomo, e massimamente quelli che può leggieri portare seco, come gli agnelli, i piccioli cani, i capretti, e quando gli riesce bene la prima scorreria, replica gli assalti, finché respinto o ferito e maltrattato dagli uomini e dai cani, si ritira ed interna nel bosco durante il giorno, e non esce che di notte, scorre la campagna, gira attorno ai luoghi abitati, rapisce gli animali abbandonati, assalisce gli ovili, raspa e scava la terra di sotto le porte, entra furiosamente, e tutto quanto ammazza, prima di scegliere e trasportare la sua preda. (p. 38)
*Il lupo preso ne'primi anni s'addimestica, ma non s'affeziona punto; la natura è più forte dell'educazione; riveste col tempo il fiero suo carattere, e ritorna, quanto più presto il può, al suo stato di salvatichezza. (p. 39)
*Il lupo ha molta forza principalmente nelle parti anteriori del corpo, ne'muscoli del collo e delle mascelle. Sostiene e porta fra i denti un montone, senza lasciarlo toccare la terra, ed al tempo stesso corre più velocemente de'pastori, sicché non vi sono che i cani capaci di raggiungerlo e fargli deporre la preda. Morde fieramente, e con tanto maggiore stizza ed avidità quanto trova minore resistenza; perché con gli animali idonei alla difesa ei prende delle misure. Teme di sé, e non s'azzuffa che astretto della necessità, e non mai per impulso d'ardire e coraggio: quando viene scaricato addosso un colpo di fucile e la palla gli fiacchi qualche membro, urla, e non pertanto quando s'ammazza a forza di bastonate, non si lagna nemmeno come il cane; egli è più duro, meno sensibile, più robusto; cammina, corre, gira all'intorno i giorni e le notti intere; egli è instancabile, e forse tra tutti gli animali il più difficile ad essere vinto nel corso. Il cane è mansueto e coraggioso, il lupo sebbene feroce, è timido. (pp. 44-45)
*È necessario un buon levriero per la caccia del lupo, e bisogna altresì incoraggiarlo allorché ne rinviene la traccia; perché tutt'i cani hanno ripugnanza pel lupo, e vi si fanno sopra a malincuore e freddamente. (p. 46)
*Tranne la pelle, in questo animale non v'ha niente di buono; con quella si fanno pelliccie grossolane che sono durevoli. La carne n'è sì cattiva che mette nausea a tutti gli animali; né v'ha che il lupo che mangi volontieri di lupo. Manda dalla gola un odore che ammorba, siccome a sedare la fame inghiottisce indifferentemente checché trova, carni corrotte, ossa, pelo, pelli concie solo per metà e tutte ancora coperte di calcina, egli vomita frequentemente, e sono più le volte che si vuota di quelle che si riempie. A finirla, dispiace in tutto; ha la fisonomia vigliacca, l'aspetto selvaggio, la voce spaventosa, l'odore insoffribile, il naturale perverso, i costumi crudeli; egli è odioso e nocevole vivo, inutile morto. (pp. 48-49)
 
==Note==
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*Georges Louis Leclerc Comte de Buffon, ''Storia naturale, generale e particolare'', vol. 9, Napoli, I Fratelli Raimondi, 1774
*Georges Louis Leclerc Comte de Buffon, ''Storia naturale, generale e particolare'', [https://books.google.it/books?id=8EVyBB-7XlQC&pg=PA222&dq=#v=onepage&q&f=false vol. 27], Appresso Giuseppe Galeazzi, 1772
*Conte di Lacépède, ''[https://books.google.it/books?id=8kJ-BO0JWmUC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Le opere di Buffon]'', volume XIII, Venezia, Negozio di libri all'Apollo, 1820
 
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