Italo Pizzi: differenze tra le versioni

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==''Racconti epici del libro dei re di Firdusi''==
*Quanto ad ampiezza, tutte le altre epopee cedono di gran lunga al ''Libro dei Re'' di [[Firdusi]], trovandosi che l<nowiki>'</nowiki>''Iliade'' e l<nowiki>'</nowiki>''Odissea'' si restringono a due fatti soli, uno prima, l'altro dopo la caduta di Troia, i due poemi indiani, il ''Râmâyana'' e il ''Mahâbhârata'', non narrano che un fatto, il primo la conquista di LankāLankâ (Ceylan), il secondo la lotta tra due stirpi nemiche per il possesso del regno, con molti altri fatti secondari. Questa stessa cosa si può dire dei ''Nibelungen'' dei Tedeschi e del ''Kalevala'' dei Finni; e solo l<nowiki>'</nowiki>''Edda'' dei Scandinavi potrebbe fare eccezione, cominciando essa dall'origine di tutte le cose e discendono poscia a narrare i fatti degli Dei, dei Giganti, delle Valkyrie e degli Eroi, fino ad accennare all'universale incendio che un giorno distruggerà il mondo. [...] Ma il maggior pregio del ''Libro dei Re'', per il quale esso acquista importanza grandissima, si è quello di essere una epopea nazionale, un'epopea cioè l'argomento della quale non è stato trovato ed elaborato da un poeta nel silenzio della sua stanza e con la scorta de' suoi libri, come la ''Gerusalemme'' e l<nowiki>'</nowiki>''Eneide'', ma è argomento, è soggetto popolare conservato per tradizione di padre in figlio, finché poi un gran poeta, quale era Firdusi, lo raccolse e lo vestì di una splendida forma poetica. (pp. VIII-IX)
*Il ''Libro dei Re'' è una fedele immagine dell'ingegno, dell'animo e del cuore del popolo persiano, se non dei tempi nostri, almeno di quell'età allorquando non era stato ancora infiacchito dalle dottrine mussulmane, e sentiva ancora la forza benefica dell'antica religione di [[Zarathustra|Zoroastro]], operosa, energica e, dopo il Cristianesimo, la più umanitaria di tutte. (pp. IX-X)
*Se i poemi omerici sono un fedele specchio della vita eroica dei Greci, dei sentimenti e delle idee di quell'età, il ''Libro dei Re'' non è meno la fedele immagine dell'animo, del cuore e dell'ingegno del popolo persiano. (pp. X-XI)