Pluralità dei mondi: differenze tra le versioni

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*Credo insomma che se lo spazio è infinito, sia infinita anche la creazione; e che, nella sua vita eterna e nell'immensità dello spazio, Dio abbia creato un numero infinito di mondi. ([[Xavier de Maistre]])
*Di quanti triangoli meravigliosi sono vertici le stelle! Quanti esseri lontani e differenti, nelle dimore dell'universo, stanno contemplando la stessa stella nello stesso momento! ([[Henry David Thoreau]])
*Il non potere essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir così, dalla terra intera; considerare l'ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole maravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell'animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l'universo infinito, e sentire che l'animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto universo; e sempre accusare le cose d'insufficienza e di nullità, e patire mancamento e voto, e però noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga della natura umana. ([[Giacomo Leopardi]])
*I mondi sono infiniti, in parte simili al nostro mondo, in parte dissimili. Perché gli atomi che sono infiniti [...] si muovono in una lontananza sempre maggiore. Atomi tali, per cui potrebbe formarsi un mondo o da cui potrebbe essere creato un mondo, non sono stati impiegati né per un solo mondo né per un numero limitato di mondi, né per quanti mondi siano simili a questi o dissimili da questi. Nulla dunque impedisce di ammettere un numero infinito di mondi. ([[Epicuro]])
*Inoltre è anche più convenevole a Dio, che non esista un solo isolato mondo, imperciocché essendo egli perfettamente buono non gli manca niuna virtù, e molto meno la giustizia e la benevolenza; virtù nobilissime, e sommamente a lui Dio principe, non che agli altri Dei, convenientissime. Or dunque: In Dio per natura nulla può esistere di vano ed inutile; bisogna perciò che sussistano fuori di lui altri Dei minori, e più mondi, su i quali esso eserciti le virtù sociali; poiché, né verso di sé stesso, né in veruna parte di sé può esercitare la giustizia, la grazia, la benignità; ma è necessario che l'eserciti verso degli altri; sicché non è probabile che questo mondo, unico, senza vincoli amichevoli, senza vicinanza e comunione con altri mondi, vada solitario errando in un vuoto infinito. Ed in vero osserviamo, che natura tutte le cose singole e solitarie raccoglie ed involve nei generi e nelle forme, come in tanti recipienti, o seminali involucri ; imperciocché nulla cosa esiste nel numero degli esseri talmente solitaria, che non abbia qualche relazione in comune; né potrebbe avere una, od un'altra speciale denominazione ciò, che nella comunanza, non si conservasse insieme particolare; il mondo adunque non è chiamato con vocabolo di comunanza, ma di specialità, ossia di differenza da un'altra cosa del medesimo genere e della medesima forma. In oltre se natura non fece un solo uomo, un solo cavallo, un solo astro, un solo Dio, un solo Genio, che difficoltà ci può essere che la stessa natura abbia non un mondo solo, ma più? ([[Plutarco]])
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*Onde possiamo stimare che de stelle innumerabili sono altre tante lune, altre tanti globi terrestri, altre tanti mondi simili a questo; circa gli quali par che questa terra si volte, come quelli appaiono rivolgersi ed aggirarsi circa questa terra.
*Resta, dunque, da sapere ch'è un infinito campo e spacio continente, il qual comprende e penetra il tutto. In quello sono infiniti corpi simili a questo, de quali l'uno non è piú in mezzo de l'universo che l'altro, perché questo è infinito, e però senza centro e senza margine; benché queste cose convegnano a ciascuno di questi mondi.
 
===[[Giacomo Leopardi]]===
*Il non potere essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir così, dalla terra intera; considerare l'ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole maravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell'animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l'universo infinito, e sentire che l'animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto universo; e sempre accusare le cose d'insufficienza e di nullità, e patire mancamento e voto, e però noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga della natura umana. ([[Giacomo Leopardi]])
*Le pluralità de' mondi, quasi fisicamente dimostrata, come si può accordare col cristianesimo fuori del mio sistema, il quale dimostra che le creature possono esser d'infinite specie, e che Dio esistendo verso noi, come la religione insegna, esiste ancora in tutti i possibili modi, e può avere avuto ed avere con diversissime creature diversissimi e contrari rapporti, e non averne alcuno? Quante verità fisiche, metafisiche ec. ripugnano alla religione, fuori del mio sistema che nega ogni verità e falsità assoluta, ammettendo le relative, e in queste la religione?
*Una prova in mille di quanto influiscano i sistemi puramente fisici sugl'intellettuali e metafisici è quello di Copernico, che al pensatore rinnuova interamente l'idea della natura e dell'uomo concepita e naturale per l'antico sistema detto tolemaico; rivela una pluralità di mondi, mostra l'uomo un essere non unico, come non è unica la collocazione il moto e il destino della terra, ed apre un immenso campo di riflessioni, sopra l'infinità delle creature, che secondo tutte le leggi d'analogia debbono abitare gli altri globi in tutto analoghi al nostro, e quelli anche che saranno, benché non ci appariscano, intorno agli altri soli, cioè le stelle, abbassa l'idea dell'uomo e la sublima; scuopre nuovi misteri della creazione, del destino della natura, della essenza delle cose, dell'esser nostro, dell'onnipotenza del creatore, dei fini del creato ec. ec.
 
==Voci correlate==