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*''Abbi la mente del [[polpo|polipo]] policromo, che tale appare | quale lo scoglio sul quale vive.''<ref>Citato in [[Plutarco]], ''De sollertia animalium'', traduzione di Pietro Li Causi, cap. 27, in Aa. Vv., ''L'anima degli animali'', Einaudi, Torino, 2015, p. 265. ISBN 978-88-06-21101-1</ref>
*Cirno, la nostra città è ancora una città ma i suoi abitanti sono cambiati: quelli che una volta non conoscevano né formule di diritto né leggi, ma portavano continuamente intorno ai fianchi pelli di capra, e abitavano fuori della nostra città come cervi, oggi sono nobili, o figlio di Polipao; e coloro che prima erano nobili ora sono miserabili. Chi può sopportare questo spettacolo? (39-58<ref>Citato in Michel Austin e Pierre Vidal-Naquet, ''Economie e società nella Grecia Antica'', Boringheri, 1982, p. 205.</ref>)
 
*La miglior cosa per gli uomini di questa terra è non essere [[nascita|nati]] e non vedere la luce del sole; ma se son nati, allora quanto più presto possibile valicare le porte dell'Ade e giacere profondamente sepolti.<ref>Dalle ''Elegie''.</ref>
==''Elegie''==
*''Chi ha un male,chi un altro, e fra gli uomini | – quanti il sole ne vede – nessuno è perfettamente felice''. (1, 167-8)<ref name=sordi/>
*''Difficile è riconoscere da lontano | l'indole di molti, per quanto si possa essere saggi: | infatti alcuni nascondono sotto la ricchezza la loro malvagità, | altri sotto la miserabile povertà nascondono la loro virtù''. (1, 1059-62)<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X</ref>
*''Gli dei non concedono facilmente né eccellenti cose | né belle, ma c'è gloria per l'impresa difficile''. (1, 463-4)<ref name=sordi/>
*La miglior cosa per gli uomini di questa terra è non essere [[nascita|nati]] e non vedere la luce del sole; ma se son nati, allora quanto più presto possibile valicare le porte dell'Ade e giacere profondamente sepolti.<ref>Dalle ''Elegie''.</ref>
*''La sazietà genera insolenza, quando la prosperità si accompagni | a un uomo malvagio e che non abbia sana la mente''. (1, 153-4)<ref name=sordi/>
*''Metti pure sotto i piedi il popolo dalla testa vuota, | colpiscilo col pungolo aguzzo e gettagli giogo pesante; | ché più non troverai una massa di uomini così desiderosi | di un padrone, fra quanti il sole ne vede''. (1, 847-50, trad. di A. Garzya)<ref name=sordi/>
*''Nulla l'uomo ha in sé di meglio dell'intelligenza, | o Cirno, nulla di più penoso della stupidità''. (1, 895-6)<ref name=sordi/>
 
==Citazioni su Teognide==