Paolo Emilio Pavolini: differenze tra le versioni

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*Come il cristianesimo è stato definito la religione dell'amore, così si potrebbe chiamare il [[Buddhismo|buddismo]] la religione del dolore. L'esistenza è dolore, col cessare dell'esistenza cessa ogni dolore: e dall'esistenza può liberarsi soltanto chi conosca le quattro sublimi verità e segua l'ottuplice sentiero. (p. 51)
 
*[...] si può concludere che per essa {{NDR|l'ontologia buddistica}} niente esiste e niente non esiste: ma «ogni cosa ''diventa''» ogni cosa è soggetta ad un continuo mutamento, πάντα ῥεῖ<ref>Pánta rheî o Panta rei, in greco antico "tutto scorre", celebre aforisma attribuito a Eraclito.</ref> (p. 69)
 
*[...] è evidente la parentela della filosofia dello [[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]] con la metafisica del Buddha: per ambedue ogni esistenza è dolore, per ambedue la liberazione dal dolore sta nella negazione della volontà ossia dell'esistenza; e solo la scienza (''{{sic|vidyá}}''<ref>Vidyā, in sanscrito "conoscenza".</ref>) ci conduce a questa negazione che ha per termine ed effetto il nirvana. (p. 69)