Marcello Marchesi: differenze tra le versioni

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*La [[famiglia]] non è un'unità biologica. È una unità economica. In mutazione. (p. 64)
*I [[figlio|figli]] sono un genere voluttuario. (p. 67)
*Collezionando le [[vittoria e sconfitta|sconfitte]] degli altri ho quasi messo insieme la mia [[vittoria e sconfitta|vittoria]]. (p. 69)
*Ai [[pigmei]] non piace il [[panettone]]. Non rientra fra i sapori della loro gamma gustativa. Quando lo seppe, un industriale milanese ci fece una malattia. (p. 69)
*Il [[canguro]] suda rosso. (p. 69)
*Ogni uomo ha diritto di disporre del proprio corpo da tutte le parti, compreso il diritto di distruggerlo con alcool, sigarette e droga o con un colpo di rivoltella. A patto che si preoccupi in tempo della rimozione del suo cadavere. (p. 69)
*Non c'è [[sabato]] senza il solito. (p. 69)
*Amare una donna intelligente è da pederasti. (p. 69)
*Il debitore che si dimentica non estingue il [[debito]]. Il creditore[[credito]]re forse sì. Però se lo ricordano gli eredi. (ppp. 69-70)
*[[Orazi e Curiazi|Gli Orazi e i Curiazi]] è l'unico esempio di guerra a costi ridotti. Irripetibile. (p. 70)
*Il [[socialismo]] è un lusso che tutti oggi si possono permettere. (p. 71)
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*Ho la sensazione di aver vissuto troppo. Prima, quando del passato non mi importava niente, questa sensazione non l'avevo, anzi ero sicuro che l'ultimo orizzonte fosse molto lontano. Non è più così. Se tento un bilancio, se tiro i conti di cassa, ho tanti ricordi e nessun progetto: sono fottuto. (cap. VII; p. 57)
*Non mi danno più né [[amfetamina|simpamina]] né Deadin senza ricetta. E io ne ho bisogno. Quelle cose lì, per me, sono come un calcio in culo. Alè, dopo dieci minuti parto e per fermarmi, alla sera, mi ci vuole un fiasco di vino. (cap. IX; p. 63)
*Quando il marito morì d'infarto, lo buttò dalla finestra per incassare l'[[assicurazione]] sugli infortuni. (cap. X; p. 68)
*"Zio Guido, com'è il [[paradiso e inferno|Paradiso]]?" "Il Paradiso è noioso. Chi ci sta? Preti, sante, [[Maria Goretti]], vergini incallite, monache arcigne, benefattori pallidi e miracolati piagnoni. Meglio l'[[paradiso e inferno|inferno]]; puttane, bari, ubriaconi, gente allegra, magari caratteracci, come dire, eretici, spregiudicati, briganti tipo il Passatore. Però bisogna vedere com'è il Regolamento. Può darsi pure, quando vai di là, che trovi un'affiche, un manifesto, all'ingresso, che dice "{{maiuscoletto|chi è destinato al paradiso è autorizzato a fare tutto ciò che non ha mai fatto. I sette vizi capitali sino liberamente utilizzabili e senza limiti. per quanto riguarda quelli che hanno latessera rossa (inferno) da questo momento, non potranno più fare quello che facevano in terra. basta gozzoviglie. da qui all'eternità novene digiuni e castità. il contrappasso. quelli lassù se la godono e voi quaggiù gratattevi. come si dice? san rocco. chi gode prima non gode doppo. firma (illeggibile)}}"." (cap. X; p. 68)
*[[Giacomo Leopardi|Leopardi]] era dedito alle pratiche solitarie. Con tutto ciò, un grande poeta. La prima versione della famosa poesia ''[[Giacomo Leopardi#XII – L'infinito|L'infinito]]'', all'ultimo verso non suonava "''... e naufragar m'è dolce in questo mare''", bensì "''... e naufragar m'è dolce in questa mano''". Probabilmente l'aveva scritta in stato di tensione autoerotica. (cap. X; p. 70)