Giovan Battista Marino: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giovan Battista Marino==
* È del poeta il fin la meraviglia […]: Chi non sa far stupir, vada a la striglia<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/meraviglia Treccani.it-meraviglia]</ref>
*''Dunque è morto il [[Angelo di Costanzo|Costanzo]]? or chi più vostro | Fia duce, o sacri ingegni? e chi v'addita | D'onor la via, se col suo piè partita | Virtù sen riede al sempiterno chiostro? | Voi, che a dolervi, o muse, al dolor nostro | Comun lamento e proprio danno invita, | Spargete, estinto lui che vi diè vita, | Per gl'occhi pianto e per le penne inchiostro. | E tu, tante tue glorie in breve speco | Rinchiuse in un con l'onorata salma, | Sospira, o Mondo impoverito e cieco. Sol morte lieta di sì chiara palma. Trionfi intanto e goda, e godan seco | La Terra che ha le membra, e 'l Ciel ch' ha l'alma''. (''Sonetto'' in morte di [[Angelo di Costanzo]])<ref>citato in Giovanni Bernardino Tafuri, Vita di Angelo di Costanzo in prefazione a Angelo di Costanzo, ''Istoria del regno di Napoli'', Volume 1, Società Tipografica dei Classici Italiani, Milano 1805</ref>
*''Fuggo i paterni tetti, e i patrii lidi, | Ma con tremante pié, mi lascio a tergo | Passo, e con questi, che di pianto aspergo, | Per voi rimiro amati colli, e fidi. || I tuoi, si vuole il Ciel, vezzi omicidi | [[Napoli|Sirena]] disleal, dal cor dispergo; | E caro men, ma più securo albergo | Pellegrino ricerco, ov'io m'annidi.'' (da ''Fuggo i paterni tetti, e i patrii lidi'', in ''[http://www24.us.archive.org/stream/lavitaeleoperedi00meng/lavitaeleoperedi00meng_djvu.txt La vita e le opere di Giambattista Marino]'', a cura di Mario Menghini, tip. Metastasio, 1888)