Stephen King: differenze tra le versioni

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*Rimasero in silenzio a pensare entrambi a quella dimora. Era una reminescenza priva dei colori pastello della nostalgia. Il clamore e la violenza che avevano bollato quella casa risalivano a prima che loro nascessero, ma i borhi di provincia hanno la memoria lunga e si tramandano cerimoniosamente i propri orrori da generazione a generazione. (p. 43)
*Nei giorni di cielo limpido e aria fresca i cavi telefonici emettono uno strano ronzio, come vibrando dei pettegolezzi che trasmettono, ed è un suono che non ha eguali, il suono solitario di voci che volano nello spazio. (p. 135)
*Io credo che quella casa possa essre il monumento di Hubert Marsten al male, una specie di cassa di risonanza psichica. Un radiofaro soprannaturale, se vogliamo. Appollaiata lassù per tutti questi anni, forse a conservare l'essenza del male di Hubie nelle sue vecchie ossa che si vanno sgretolando. (p. 148).
*Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate. (p. 166)
*Ecco l'importanza di non piangere: piangere era come pisciar via ogni cosa. (p. 179)