Cuneo Football Club Società Sportiva Dilettantistica: differenze tra le versioni

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Citazioni sull<nowiki>'</nowiki>'''Associazione Calcio Cuneo 1905'''.
 
===[[Giorgio Bocca]]===
*La Cuneo in cui nacque il gioco del calcio apparteneva alla civiltà del legno. Il campo, in piazza Regina Elena già Cavalleria aveva tribune di legno, era circondato da un passamano di legno e veniva chiusa al traffico, in occasione delle partite, da tavolati di legno, sorpassati o sotto passati da noi ‘gagnu’"gagnu", ragazzini, appena i sorveglianti delle porte se ne erano andati a guardare la partita, come tutti. Erano gli urli degli spettatori a farci volare oltre i tavolati, a farci strisciare sotto a infilarci a forza fra le schiene e le gambe degli anziani. Non c’è mai stato al mondo credo un campo da calcio così casalingo più che cittadino, specie per chi ci abitava come i Paschiero o noi Bocca che stavamo a cento metri ed eravamo lì da mattino a sera a correre dietro un pallone.
*Per noi di Cuneo non c’erano contratti e stipendi. Semplicemente si passava dal calcio di cortile e di strada a quello che aveva una maglia, un nome uno stemma. E io che avevo come altro sport lo sci, giocavo fino a dicembre e poi arrivata la neve sparivo fino ad aprile o maggio quando allenatori e dirigenti mi riprendevano senza neppure protestare perché quella mia appartenenza alla squadra era qualcosa di naturale, mi spettava per nascita, non per contratto.
*Si stava vivendo negli anni trenta la storia del calcio italiano campione del mondo ma c’era stata anche una preistoria di quella favolosa Alta Italia che aveva vinto un campionato italiano dei dilettanti, non sapevamo bene quale ma leggendaria con la maglia a strisce bianco e nere come quelle della Juventus, stessa buona borghesia anglofila, basta leggere i nomi della formazione del 1920: Rattalino, Fiorio, Giriodi, Borra, Cantona, tutte buone famiglie con casa sul viale degli Angeli. La Cuneo Sportiva o Associazione Calcio Cuneo in cui arrivai nel 1939 mi pare dopo aver rischiato le gambe in tutti i tornei provinciali degli avanguardisti o di giovani fascisti del fascismo cuneese più vicino alla sagra del castagno che alla Marcia su Roma aveva due caratteri precisi, il rapporto stretto con la Liguria e quello intimo con la città.