Giovanni Giolitti: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni su Giovanni Giolitti: nota sulla dimora romane di Giolitti
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*La [[libertà]], se è indispensabile al progresso di un [[popolo]] civile, non è fine a se stessa; [...]. (vol. 1, p. 194)
*L'on. [[Antonino Paternò Castello, marchese di San Giuliano|San Giuliano]], di cui ricordo sempre la fidata amicizia e il grande disinteresse patriottico, era un uomo di ingegno pronto, sottile, ed equilibrato ad un tempo; [...]. Egli aveva la capacità piuttosto rara, di considerare le questioni in tutte le loro {{sic|faccie}} prima di prendere una risoluzione: come pure di fare giusta ragione alle critiche che si potevano opporre alle sue vedute, assimilando le opinioni degli altri. (vol. 2, pp. 331-332)
*Ricordo che {{NDR|il 12 maggio 1915}} in un comizio tenuto al teatro Costanzi<ref>Attuale Teatro dell'Opera di Roma.</ref>, vicino a casa mia<ref name="dimora_Giolitti">DuranteDal 1891 al 1928, durante i suoi soggiorni romani, Giolitti risiedevadimorò in un edificio di via Cavour 72, nei pressi del rione Esquilino, a poche centinaia di metri dal teatro Costanzi.</ref>, il D'Annunzio incitò il pubblico ad ammazzarmi; e difatti la folla, uscendo dal teatro, si diresse tumultuosamente verso casa mia. Gli agenti di polizia la lasciarono passare, ma uno squadrone di cavalleria ed un plotone di carabinieri l'arrestò e non permise che arrivasse fino a me. La sera dopo, quando non c'era più alcuna minaccia, si fece intorno a casa mia uno spiegamento enorme di forze, bloccando tutte le strade che conducevano a Piazza Esquilino. (vol. 2, p. 543)
 
==Citazioni su Giovanni Giolitti==
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*Incolore, amorfo, banale, era passato attraverso la vita levandosi solo di tanto in tanto verso l'alto come fa il passero. Impiegato civile fino all'età di quarant'anni, poi funzionario amministrativo e quindi parlamentare, non amava né la retorica di [[Francesco Crispi|Crispi]] né la magniloquenza di [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]]; gli piacevano l'aritmetica e la contabilità, il che lo rendeva particolarmente sensibile alle sottili sfumature della cupidigia umana e alle debolezze degli altri nella misura in cui esse gli potevano essere addebitate oppure accreditate. ([[Robert Katz]])
*Merita schiaffi, pugni e fucilate nella schiena l'italiano che manifesta in sé la più piccola traccia del vecchio pessimismo imbecille, denigratore e straccione che ha caratterizzata la vecchia Italia ormai sepolta, la vecchia Italia di mediocristi antimilitari (tipo Giolitti). (''[[Manifesti futuristi]]'')
*Se ci fu una personalità politica totalmente estranea all'idea della romanità, nella sua accezione trionfalistica, si trattò certamente di Giovanni Giolitti: anche come uomo, pur dopo aver vissuto per lunghi decenni nella capitale, egli rimase sostanzialmente un ospite di passaggio in Roma. Vissuto in un edificio e in un quartiere<ref>Dal 1891 al 1928, durante i suoi soggiorni romani, Giolitti dimorò in un edificio di via Cavour 72, nei pressi del rione Esquilino.<name="dimora_Giolitti"/ref> che ripeteva i modi edilizi ed urbanistici della lontana Torino, il Giolitti fu espressione fedele di quel ceto impiegatizio che ha sempre considerato e continua a considerare Roma la città dove è comandato, non la propria vera città. ([[Armando Ravaglioli]]
*Soprattutto accentuò la sua sfiducia nell'Esercito che probabilmente, a suo dire, non si sarebbe battuto o non avrebbe resistito ad una lunga guerra. In Libia, egli diceva, si era vinto soltanto quando eravamo dieci contro uno. ([[Antonio Salandra]])
*Uomo di molta accortezza e di grande sapienza parlamentare [...] di profonda perizia amministrativa, di concetti semplici o, meglio, ridotti nella sua mente e nella sua parola alla loro semplice e sostanziosa espressione la quale vinceva le opposizioni con l'evidenza del buon senso. ([[Benedetto Croce]], da ''Storia d'Italia dal 1871 al 1915'', Napoli 1927)