Francesco Coccapieller: differenze tra le versioni

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*È certo che il Coccapieller ebbe dei veri accessi megalomani. – In carcere per es., credeva dover egli comandare, gli altri obbedire; minacciava i guardiani; e dichiarava che, nominato deputato, avrebbe fatto cacciar via i ministri e 402 deputati − e peggio anche se non rigavan dritti; disturbava le più alte autorità dello stato per nonnulla, anche per veri delirii, mandava un giorno, per es., a chiamare il Procuratore del Re, per dirgli: ''Io non sono Re se non perché non lo voglio essere: si regoli in conseguenza'' (sic). ([[Cesare Lombroso]])
 
*È il Coccapieller un uomo di statura elevata, con fronte alquanto sfuggente e seni frontali spiccati. La testa tende assai più all'ultrabrachicefalia che non avvenga nel più dei Romani attuali, i quali pendono al dolicocefalo; e relativamente alla statura è di volume piuttosto scarso.<br> Gli occhi, senza essere strabici, hanno poca parallassi fra di loro; e se non fosse errabondo come di chi temesse continuamente un agguato, lo sguardo, come la {{sic|fisonomia}}, avrebbe un'impronta di bonomia quasi giovanile e non mostrerebbe alcuno dei caratteri dell'uomo criminale e meno ancora dell'alienato.<br> Anche la scrittura, ricca di prolungamenti, di graffe a lettere allungate, uniformi, non ha nulla dell'alienato e nemmeno del mattoide; è propria, piuttosto, d'un uomo astuto ed abile nei commerci — d'una volpe, direbbero i toscani, che abbia pisciato su molte nevi. ([[Cesare Lombroso]])
 
*Fra il 1882 e l'83 si ha in Roma il fenomeno Coccapieller, il popolano dal discusso passato risorgimentale che si atteggia a vindice degli schietti interessi della gente comune contro l'affarismo e i giochi di potere della classe politica: è un qualunquismo ''ante litteram'' che affascina con la faciloneria delle soluzioni prospettate, con lo scandalismo eretto a sistema e col turpiloquio come strumento polemico. Si aggiunga la personalità fragorosa del Coccapieller, il suo disinteresse per le costruzioni sintattiche, la vena plebea e provinciale dei suoi interventi e si avrà la chiave per spiegarne il successo travolgente come il rapido declino sotto i colpi di alcune sentenze per diffamazione. ([[Armando Ravaglioli]])