Il cavaliere dalla pelle di leopardo: differenze tra le versioni

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questa pare ispirata dal Discorso della Montagna
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'''''Il cavaliere dalla pelle di leopardo''''' (in georgiano ვეფხისტყაოსანი), poema epico nazionale della [[Georgia]], scritto nel XII secolo da Šota Rustaveli.
 
==[[Incipit]]==
===Originale===
რომელმან შექმნა სამყარო ძალითა მით ძლიერითა,<br>ზეგარდმო არსნი სულითა ყვნა ზეცით მონაბერითა,<br>ჩვენ, კაცთა, მოგვცა ქვეყანა, გვაქვს უთვალავი ფერითა,<br>მისგან არს ყოვლი ხელმწიფე სახითა მის მიერითა.
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*Quando la [[Rosa (fiore)|rosa]] appassisce, essa abbandona per sempre il giardino, né più dà segno di vita, ma un altro fiore nasce e illumina le aiuole col suo splendore. (Re Rostevan; n. 35)
*Maschio o femmina, la prole di un [[leone]] sarà sempre leone. (n. 39)
*Il [[sole]] splende ugualmente sulla rosa più bianca e sulle ortiche più odiose: sii dunque ugualmente generosa per i piccoli e per i grandi.<ref>{{Cfr}} [[Gesù]], ''[[Discorso della Montagna]]'': «Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siateSiate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti».</ref> (Re Rostevan; n. 49)
*La generosità dei [[re]] è una pianta del paradiso stesso; essa tutti conquista ad essa obbedisce ognuno: anche i traditori più noti. (Re Rostevan; n. 50)
*La dolce parola concilia tutti e tutto! (Avthandil; n. 66)
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*Uomo! Non fidarti della tua forza, né vantarti come un ubriaco. La forza è vana senza l'aiuto divino. Una piccola scintilla basta a incenerire grandi alberi, un bosco intero; se Dio ti protegge, il legno diviene, in combattimento, tagliente come una spada. (n. 1024)
*Bisogna tenersi il più lontano possibile da una donna leggera. Carezzevole e amorosa, ella ispira dapprima fiducia ed è fiduciosa; ma poi improvvisamente tradisce, rompendo la parola data. Per questo non bisogna mai confidare un segreto a una donna. (n. 1059)
*O sole! Dio ha voluto che tu fossi un sole sulla terra, per la gioia di coloro che vengono illuminati dai tuoi raggi e per infiammare quelli che incontri sulla tua strada. Le stelle sono felici e orgogliose di guardarti e lodarti.<br>Chiunque ti veda s'innamora di te fino a venir meno. Sei una rosa, e non comprendo come gli [[Usignolo|usignoli]] non si posino sopra di te per cantare. I fiori appassiscono, al cospetto della tua bellezza, e la mia bellezza avvizzisce. Se i raggi del sole non mi ravviveranno a tempo, sarò perduta. (Fatman; n. 1063-1064)
*Il [[corvo]] e la rosa non possono accordare i loro colori; solo l'usignolo canta sulla rosa le sue dolci melodie. (Avthandil; n. 1068)
*Il medico non può, egli stesso, guarire la propria ferita. (Fatman; n. 1084)
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*Un vero uomo non fa festa prima di aver superato i dolori! (n. 1555)
 
==[[Explicit]]==
Per cantare la gloria del celeste Davide dei Karthveli, sposo di Thamar, a cui obbedisce il sole stesso, ho messo in versi questo racconto per loro diletto. Dall'Oriente all'Occidente egli scaglia i suoi fulmini per folgorare i traditori, per incuorare i fedeli.<br>Posso io emulare l'arpa dell'antico Davide e la sua armoniosità? Ho trovato e messo in versi queste meravigliose storie di sovrani stranieri, le loro usanze, le loro gesta, le loro lodi: questa è stata la mia fatica.<br>Tale è l'Universo: guai a chi in esso confida. L'esistenza è un attimo, più breve di un batter di ciglia. Che cosa cercate e a che pro? Il destino dirige tutto! La sorte è mutevole, buona oggi, è cattiva domani: non sorride mai interamente.<br>Amiran, figlio di Daredgian, fu cantato da Mosè Khoneli; Abdul Messia fu cantato da Schavtheli, i cui versi raccolsero tante lodi; Dilargueth fu cantato da Sarghis Thmogveli, la cui eloquenza era inesaurabile; Tariel, infine, fu cantato dal suo Rusthaveli, il quale ha versato per lui lagrime senza fine. (n. 1573-1576)
 
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*È un'opera ispirata, ridondante, un cosmo a parte. Lo snodarsi di un complicato intreccio ci trasporta fino ai confini del mondo, ci fa conoscere città popolose e miseri romitaggi, le corti orientali e i banchi dei cambiavalute, la guerra e la caccia, l'intero catalogo dei comportamenti, dei desideri e delle passioni umane. Se ne trae una lezione di patriottismo, di fedeltà e di coraggio, ma anche un'elementare gioia di vivere. ([[Wojciech Górecki]])
*Questo poema è un incomparabile monumento della letteratura georgiana. Attraverso i secoli trascorsi dal giorno in cui il cantore lo dedicò, tributo d'ammirazione e d'estasi, alla bellissima e saggia zarina Tamara, esso è penetrato nell'animo del popolo, centinaia e migliaia de' suoi versi sono ripetuti come detti e proverbi, come espressione della saggezza popolare. ([[Vladimir Saveljevič Vojtinskij]])
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
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==Altri progetti==
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[[Categoria:Georgia]]
[[Categoria:Poemi epici]]