Lazzari: differenze tra le versioni

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*I ''lazzaroni'' sono i più squallidi miserabili che si possano immaginare: in nessun altro paese d'Europa se ne vedono di somiglianti. Tra' facchini, forse, delle vetrerie londinesi si troverebbero due o tre straccioni come questi. E sono a [[Napoli]] seimila di questi ''lazzaroni'' e non uno di essi dorme mai in un letto: tutti dormono su' gradini che son davanti a' palazzi, o sulle panche della strada. Ne vedete alcuni – e ciò è davvero scandaloso – sdraiarsi sotto i muri di Palazzo reale e lì starsene per tutta la giornata a riscaldarsi al sole come tanti maiali: lo spettacolo è dei più disgustosi. Quasi tutti son presso che nudi: soffrono molto il freddo e se il clima fosse lor meno propizio morrebbero tutti certamente. Anche tra gli operai pochi portano le calze e le scarpe: i loro bambini poi non ne portano mai. Si dice che siano avvezzi a questo e alle intemperie: tuttavia l'inverno li affligge ugualmente di geloni e di piaghe alle gambe, e fanno proprio pietà. In primavera que' poveri piccini son lasciati completamente nudi, e così i lor genitori riescono pur a fare una piccola economia.<br>I conventi a Napoli sono ricchi e usano distribuire pane e brodo una volta al giorno a chi domanda questa carità: però i ''lazzaroni'' vivono principalmente di quella: altri, o rubando o chiedendo l'elemosina, ottengono abbastanza per soddisfare alle loro necessità e anche per mantenersi sani e robusti. ([[Samuel Sharp (chirurgo)|Samuel Sharp]])
*Sparito il pretto tipo del Lazzaro, il quale aveva stabilito quasi un costume, nelle sue brachette fino al ginocchio, camicia aperta sul petto, maniche rimboccate e tradizionale ''scazzetta'' in capo, quello de' suoi eredi non ha nulla di uniforme altro che negli strappi e nel sudiciume. Un grosso volume parlerebbe meno del loro abbrutimento, di quel che lo facciano i luridi cenci che questi atleti della miseria hanno il coraggio di portare addosso sorridendo. Una balla da carbone lacera in mano di cotesta gente, parlo sempre dell'infima plebe, con pochi colpi di forbice si trasforma in una comoda sottana per signora; con pochi stracci raccattati fra le immondizie della via e qualche metro di spago di diverse qualità, la madre di famiglia ha trovato stoffa e guarnizione per provvedere di un intero ''tout-de-{{sic|mème}}'' da ogni stagione il marito e i suoi ''guaglioncelli'', che fino ad ora hanno avuto abiti un po' troppo di confidenza: o una sola camicia con poco davanti e meno di dietro, o un abito adamitico addirittura, tranne l'incomodo della foglia. ([[Renato Fucini]])
 
==Note==
<references />
 
==Voci correlate==