Cesare Marchi: differenze tra le versioni

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*Se scriviamo ''[[Juventus Football Club|Juventus]]'', intendiamo la squadra di calcio sorta nel 1897 a Torino, città incubatrice delle più grandi novità del costume italiano, dall'automobile al cinema al pallone. Promotori, alcuni studenti del ginnasio D'Azeglio, classe terza e quarta. La società nacque su una panchina di corso Re Umberto (le panchine sono sempre cariche di destino, nelle vicende del calcio), luogo di riunione di questi ragazzi della buona borghesia torinese che, affascinati dell'esotico gioco appena importato dall'Inghilterra, racimolarono le sessanta lire, cifra vertiginosa, necessarie per acquistare un pallone. Poi discussero sul nome da dare al club. I classicheggianti proposero un nome che fosse anche un blasone culturale, Juventus [...]. Per dare maggiore specificità alla ragione sociale, Sport Club fu mutato in Football Club Juventus, e da quasi novant'anni questo latino ogni domenica riempe i cuori e le bocche di milioni di tifosi, e ne manda in bestia altrettanti, segno, direbbe l'autore del ''Cinque Maggio'' «d'inestinguibil odio / e d'indomato amor». (da ''Siamo tutti latinisti'', p. 134)
*Se uno scrivesse regno monarchico, acqua idraulica, ghiaccio gelato, fuoco igneo, passerebbe per matto. Chi dice repubblica democratica popolare, no. (da ''Impariamo l'italiano'', Rizzoli, 1984)
 
== ''In punta di lingua''==
*I programmi trimestrali della [[Rai]], compilati su grandi fogli recanti le date di ogni singola trasmissione, le ore e i minuti della durata, le caratteristiche tecniche ecc. si chiamano ''palinsesti''. Perché questo vocabolo preso in prestito dalla paleografia? Forse perché sono fogli di complicata e confusa scrittura, come quegli antichi manoscritti di pergamena sui quali il testo precedente era stato raschiato, oppure scolorito, e sostituito con altro testo, disposto talvolta in senso trasversale. Così facevano i romani, così si faceva nel Medioevo, dato l'alto costo delle pergamene. la parola, di derivazione greca, è composta da ''pálin'', di nuovo, e dal tema del verbo ''psáo'', raschio. (p. 87)
 
==''Non siamo più povera gente''==