Francesco Ruffini: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Michele Ferrucci
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*Ma, poiché ho nominato il [[Otto von Bismarck|Principe di Bismarck]], del quale solo tra gli uomini di Stato del sec. XIX, è possibile, ed è anzi diventato quasi di prammatica, in ogni punto, il parallelo con il Conte di Cavour, mi si consenta di segnare qui da ultimo una nota di indiscutibile superiorità (almeno in questo campo) dell'italiano sopra il germanico.<br>Anima tutta quanta medioevale quest'ultimo, e spirito pur nella sua brutalità essenzialmente romantico, siccome gli scritti intimi di lui, che man mano vengono in luce, hanno non senza sorpresa del grosso pubblico rilevato, egli era suscettivo di sincera esaltazione mistica, di vero ''pathos'' filosofico, di schietta e fine commozione poetica: non, per contro, di penetrazione scientifica, non, soprattutto, di fede nella scienza. La sua struttura mentale, poggiante tutta sul principio di autorità, inteso nella maniera più assoluta e trascendentale, i suoi non mai smentiti propositi di ricostruzione della società {{sic|intiera}} sulle basi di quel principio, in odio a quello da lui detestatissimo di libertà, lo avrebbero reso sempre refrattario al vero spirito scientifico, o, quanto meno, al moderno. E ciò per la catena infrangibile che lega il ''Sic volo, sic iubeo'' della vita pratica all'''Ipse dixit'' della speculativa. (pp. 372-373)
 
*Si narra che un giorno il [[Michele Ferrucci|Ferrucci]], il quale a Ginevra aveva pure l'insegnamento delle antichità classiche, dovesse tener parola di certi vasi etruschi. Ma la parola francese ''vase'' parve al docente troppo sospetta di inevitabili rievocazioni notturne; per cui egli andava brancicando nel suo scarso bagaglio linguistico in cerca di un sostitutivo. Uno scolaro birbone, che intuì l'imbroglio, gli suggerì piano il dialettale ''topin''! Ed ecco dalla bocca rotonda del cattedratico balzar fuori i più esilaranti ''topins étrusques'', che abbiano mai girato il mondo. (parte seconda, p. 63)
 
==Note==