Marguerite Yourcenar: differenze tra le versioni

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*Molto più grandi e pesanti delle marionette comuni, manovrati anziché coi fili com solide aste di ferro, i [[Opera dei Pupi|Pupi siciliani]] sono sontuosamente rivestiti di autentiche armature che cozzano insieme con fragore nel corso delle battaglie: hanno il capo ornato di alti pennacchi e trascinano sulle assi del palco ampi mantelli di velluto. Le figure femminili, in questo mondo di eroici fantocci, sono rare; una tragica Alda vestita di nero, come si addice alla fidanzata di un morto, penzola solitaria a un chiodo tra le quinte di questo stupefacente teatro, il cui impresario è, a tempo perso, fabbro, armaiolo, sellaio, costumista e scenografo, come per un torneo, un serpente, come nell'Eden, e un leone, come nella foresta delle Ardenne di [[Shakespeare]]. (da ''I pupi siciliani'', p. 31)
*[[Anne Morrow Lindbergh|Anne Lindbergh]] ha dato agli Stati Uniti due delle opere di valore prodotte dalla letteratura contemporanea; scrittrice brillante, moglie di un [[Charles Lindbergh|aviatore celebre]] – il cui ruolo politico, rivelatosi nefasto in questi ultimi mesi, non ha intaccato il prestigio delle sue grandi imprese aeree – aviatrice lei stessa e madre infelice, questa giovane donna appartiene alla leggenda del nostro tempo. (da ''Forze del passato e forze dell'avvenire'', p. 54)
*A un amico che sollecitava una mia opinione sull'opera di [[Enrique Larreta]], scrittore argentino dell'inizio del secolo – ancora molto letto, sembra, e molto studiato nelle scuole del suo paese – rispondevo di primo acchito di avere letto uno solo dei suoi libri. Si tratta di un romanzo, ''La Gloria di Don Ramiro'', che conobbe la celebrità in Francia grazie a una traduzione di Rémy de Gourmont, da me letto quando avevo circa quattordici anni. È conoscere male un autore averne letto un solo libro: le armoniche dell'opera ci sfuggono. (da ''A un amico argentino che sollecitava una mia opinione sull'opera di Enrique Larreta'', p. 59)
*''1944.Wave of the Future''. Ad [[Anne Morrow Lindbergh|Anne Lindbergh]] basta di paragonare l'hitlerismo all'onda del futuro (ammesso che il futuro abbia onde) per chinare il capo davanti a ciò che crede ineluttabile con un misto di sottomissione e di rispetto: come se quanto appare una minaccia proprio per questo meriti di esistere; quasi non dipendesse dagli uomini modificare, ogni giorno, le possibilità dell'indomani. Quelli che descrivono l'imminente catastrofe politica come una marea di settembre, e la civiltà come una spiaggia balneare inondata, dimenticano che le due caratteristiche dell'onda sono il flusso e il riflusso. [...] Così vuole il Dio che governa i flutti. (da ''Carnet di appunti, 1942-1948'', pp. 164-165)
*Noi abbiamo una sola vita: se anche avessi fortuna, se anche raggiungessi la gloria, di certo sentirei di aver perduto la mia, se per un solo giorno smettessi di contemplare l'universo.