J. R. R. Tolkien: differenze tra le versioni
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*L'inizio del legendarium di cui la Trilogia è la conclusione, è stato nel tentativo di rielaborare alcuni testi del Kelevala, in particolare il racconto di Kullervo lo sventurato, in forma personalizzata. (La realtà in trasparenza, lettera n. 163)
*Sono innamorato dell'italiano, e mi sento alquanto sperduto senza la possibilità di provare a parlarlo. (La realtà in trasparenza, lettera n. 163)
*Mi chiedo se resterà una piccola nicchia, anche scomoda, per gli antiquati reazionari come me. I grandi assorbono i piccoli e tutto il mondo diventerà più piatto e
*Io trovo la creazione dei linguaggi e la relazione tra di essi un piacere estetico in sé, a prescindere dal Signore degli Anelli che era ed è tutt'ora una creazione dipendente da questi. (lettera pubblicata su Parma Eldalamberon n. 17, pag. 61)
*Gli ingredienti del Quenya sono molti, ma elaborati in una lingua propria non precisamente uguale a nessun altro linguaggio che io conosca. Mi sono imbattuto nel finlandese quando avevo cominciato a costruire una "mitologia", era un'influenza pressante, ma che tuttora è stata ridotta di molto (ora nel tardo Quenya). Sopravvive in alcune caratteristiche: come l'assenza di gruppi consonantici iniziali, l'assenza delle occlusive b, d, g (eccetto che in mb, nd, ng, ld, rd che formano gruppi propri) e la passione per il finale in -inen, -ainen, -oinen, ed anche in alcune caratteristiche grammaticali, come la flessione in -sse (restare fermi in), -nna (movimento a, verso), e -llo (movimento da), anche i pronomi personali possessivi sono espressi da suffissi; non ha genere. (lettera pubblicata su Parma Eldalamberon n. 17, pag. 135)
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