Antisemitismo: differenze tra le versioni

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Emanuele Artom
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*Quanto più è vero che si può comprendere l'antisemitismo solo a partire dalla nostra società, tanto più mi sembra vero che oggi la società stessa può essere pienamente compresa solo a partire dall'antisemitismo. ([[Max Horkheimer]])
*Quel che penso veramente è che, scavando più in profondità, in questo paese vi sia un forte antisemitismo: e tutto ciò {{NDR|l'opposizione della comunità ebraica al movimento evangelico universitario Campus Crusade}} non farà altro che fomentarlo. [...] Non escludo che abbiano un desiderio di morte. È questo, si sa, il problema dei nostri amici ebrei da secoli e secoli. ([[Richard Nixon]])
*Sabato 18 {{NDR|ottobre 1941}} tra le grate del cancello della scuola ebraica si trova un biglietto scritto a mano: «Morte agli Ebrei! non vogliamo gli Ebrei in campo di concentramento, ma bensì al muro coi lanciafiamme». In varie parti di Torino centro, scritte analoghe a inchiostro indelebile.<br>Una ventina di giovani ebrei, notti fa, avevano strappato i manifesti; io ero contrario, perché mi pareva che non fossero gli ebrei a doverli strappare, ma forse avevo torto. ([[Emanuele Artom]])
*Una delle forme più odiose di antisemitismo era appunto questa: lamentare che gli ebrei non fossero abbastanza come gli altri, e poi, viceversa, constatata la loro pressoché totale assimilazione all'ambiente circostante, lamentare che fossero tali e quali come gli altri, nemmeno un poco diversi dalla media comune. ([[Giorgio Bassani]])
*Vi sbagliate se credete che la ragione possa essere di una qualche utilità a questo proposito. Anch'io, un tempo, l'ho creduto, e non ho cessato di protestare contro quella mostruosa infamia che si chiama antisemitismo. Ma non serve a nulla. Tutto è vano. Quello che potrei dirle, quello che si può dire in generale su questo problema, non sono che ragioni, argomenti logici e morali. Ma nessun antisemita si ferma a tali argomenti. Essi non ascoltano che il proprio odio, la propria invidia, i loro istinti infami. Tutto il resto è per loro indifferente. Sono sordi alla ragione, al diritto, alla morale. Non si può agire su di loro [...]. Non c'è protezione contro la plebe – che sia quella della strada o dei salotti – non fa differenza: la canaglia resta la canaglia, e l'antisemitismo è il convincimento della canaglia. È come una terribile epidemia, come il colera; non la si può né spiegare né curare. ([[Theodor Mommsen]])