Mohammad Reza Pahlavi: differenze tra le versioni

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*Noi iraniani non siamo poi diversi da voi europei. Se le nostre donne hanno il velo, anche voi ce l'avete. Il velo della Chiesa cattolica. Se i nostri uomini hanno più mogli, anche voi ce le avete. Le mogli chiamate amanti. E, se noi crediamo alle visioni, voi credete ai dogmi. Se voi vi credete superiori, noi non abbiamo complessi. Non dimentichiamo mai che tutto ciò che avete ve lo insegnammo noi tremila anni fa.
*{{NDR|Rivolto a [[Oriana Fallaci]]}} Anche se è sulla lista nera delle mie autorità, io la metto sulla lista bianca del mio cuore.
 
{{Int|1=Da [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1101_03_1976_0003_0001_21767688/ ''Lo Scià: È giunto per noi il momento della saggezza'']|2=Intervista di Jacqueline Grapin, ''La Stampa'', 2 marzo 1976|h=4}}
*Molta gente che si è precipitata verso l'Iran credeva di raccogliervi la manna senza fare troppi sforzi. Oggi ci si rende conto che non è così. Il nostro è un Paese serio in cui si lavora dopo un'accurata pianificazione. Evidentemente ciò seleziona le persone.
*Noi esportiamo ora automobili, camion, materiale ferroviario, prodotti tessili, scarpe: tutto ciò prova che siamo già un Paese industrializzato. Esportiamo non soltanto nei Paesi confinanti ma anche all'est, ed abbiamo intenzione di esportare anche nell'Europa dell'Ovest. Nel volgere di non molti anni raggiungeremo la produzione delle Nazioni più industrializzate nel campo della siderurgia, della petrolchimica, dell'elettronica e di certi beni di consumo.
*Non avremo problemi di energia perché le nostre riserve sono praticamente inestinguibili: inoltre non si tratterà più di estrarre il petrolio come fonte di energia. Lo riserveremo per la petrolchimica. Ecco perché abbiamo ideato un importante piano di costruzioni di centrali nucleari.
*Non crediate che lo sviluppo dell'Iran avvenga mediante l'arricchimento dei più ricchi. Io ho costretto tutti i proprietari di società a cedere il 49 per cento del loro capitale, prima ai loro dipendenti e poi ai contadini.
*In materia di partecipazione ho preso dall'Europa certe idee che voi non siete mai stati in grado di applicare nella vostra cosiddetta democrazia.
 
{{Int|1=Da [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,14/articleid,1485_02_1977_0281_0014_20925983/ ''Scusi Maestà, lei è un dittatore?'']|2=Intervista di [[Alberto Moravia]], ''La Stampa'', 15 dicembre 1977|h=4}}