Tifoseria della Juventus Football Club: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m errori ortografici gravi...
Riga 12:
*È sufficiente passare mezz'ora nella mia città per capire che tifare Juve è una specie di delitto contro l'aria, il sole, le nuvole, le fontanelle col torello che sputa acqua, le case, le cose, la gente, la storia. ([[Gianpaolo Ormezzano]])
*Il [...] legame [di mio padre] con la Juve non era quello elitario dell'alta borghesia cittadina, ma, casomai, quello dell'emigrante, residente in una nostra colonia, che vedeva la squadra come simbolo tricolore. E, soprattutto, quello di chi ne apprezzava lo "stile", il rispetto, comunque, dell'avversario. Tifare Juve, dunque, era per me il primo contatto con la "cultura sportiva". Altri, nell'epoca di Boniperti, Charles e Sivori, avrebbero magari insegnato ai figli il "dovere" di vincere. Lui, invece, mi spiegò, ricordando quanto i giocatori avevano sofferto contro il [[Grande Torino]], la virtù del "saper perdere". ([[Carlo Nesti]])
*Il [[Stereotipo|luogo comune]] dice che metà Italia ama la Juventus e metà Italia l'odia. Io credo sia profondamente sbagliato: è molto più amata, solo anche d'un amore corretto, di un amore non fascinorosofacinoroso. E quelli che credono d'odiarla, non è odio di classe, ma invidia di classe. ([[Giovanni Arpino]])
*{{NDR|Nel 2017}} Il tifoso della Juventus, così appare, ha preso il posto dei carabinieri nelle barzellette: è il tutore dell’ordine soggetto alla rivolta del popolo. Il popolo d’Italia, non avendo più nessuno contro cui rivoltarsi, si sta rivoltando contro il «carabiniere juventino». Eppure, lo dico con un pizzico di amarezza pensando alla squadra di cui sono tifoso, avendo giurato di essere oggettivo, riconosco il valore di quella squadra che, se in altre circostanze rese davvero leciti i dubbi su alcune sue vittorie, oggi si dimostra forte, organizzata, agguerrita e sagace come nessun’altra in Italia e, chissà, come poche altre fuori d’Italia. ([[Franco Cordelli]])
*{{NDR|Nel 1987}} Il tifoso juventino è borghese o aspirante borghese. Si manifesta dove un capoluogo abbia da farsi perdonare nequizie medioevali. Fuor dal [[Piemonte]], i più devoti juventini sono [[Lombardia|lombardi]], e ancora emiliani di Romagna. Se c'entri anche il Re [[Casa Savoia|sabaudo]] non so dire. Fatto è che la "Juventinitas" è un sentimento che fa casta. Io spesso ironizzo chiamando Thugs i devoti della dea Kahlì: ma sotto sotto li invidio. Hanno un garbo, una certezza, un piglio che non sempre si scopre. ([[Gianni Brera]])