Claude Debussy: differenze tra le versioni

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→‎Bibliografia: wlink. In più, inoltre, un cfr. in A. Google: Philippe Charru: [https://books.google.it/books?id=xfFqDwAAQBAJ&pg=PT135&dq=le+si%C3%A8cle+des+aeroplanes+a+droit+%C3%A0+sa+musique.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwix2K6FuvLmAhWL6qQKHZ1kBZEQ6AEITjAE#v=onepage&q=le%20si%C3%A8cle%20&f=false].
Fonte primaria. Lascio anche l'evidenziatore in giallo. Quaestio soluta.
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==Citazioni di Claude Debussy==
*Il secolo degli aeroplani ha diritto alla sua [[musica]].<ref>Da ''Monsieur Croche. {{small|Tutti gli scritti}}'', a cura di François Lesure, edizione italiana a cura di Enzo Restagno, traduzione di Anna Battaglia, ilSaggiatore, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=iylhDwAAQBAJ&lpg=PT264&dq=Il%20secolo%20degli%20aeroplani%20ha%20diritto%20alla%20sua%20musica.&hl=it&pg=PT264#v=snippet&q=Il%20secolo%20degli%20aeroplani%20ha%20diritto%20alla%20sua%20musica.&f=false p.264]''. ISBN 9788865766569</ref>
*[...] il secolo degli aeroplani ha diritto alla sua [[musica]].
:''[...] le siècle des {{sic|aeroplanes}} a droit à sa musique''.<ref>Citato in [[Walter Laqueur]], ''La Repubblica di Weimar'', traduzione di Lydia Magliano, Rizzoli, Milano, 1977, cap. IV, p. 199.</ref>
*La verità è che la vera [[musica]] non è mai "difficile". Questo è soltanto un termine che funge da schermo, che viene usato per nascondere la povertà della cattiva musica. Esiste un tipo di musica: la musica il cui diritto all'esistenza è giustificato da ciò che essa è veramente, che si tratti soltanto dell'ennesimo pezzo in tempo di valzer (per esempio, la musica del caffè concerto) oppure che assuma la forma canonica di una sinfonia. Perché non si ammette che, di questi due casi, è molto spesso il valzer che dimostra un gusto migliore? (citato in [[Ian Carr]], ''Keith Jarrett: l'uomo, la musica'', Arcana Editrice, Milano 1992)
*Sono esistiti, ed esistono tuttora, malgrado i disordini che la civiltà reca, piccoli deliziosi popoli che appresero la musica con la semplicità con cui si apprende a respirare. <br>Il loro conservatorio è: il ritmo eterno del mare, il vento tra le foglie, e mille piccoli rumori percepiti con attenzione, senza mai ricorrere a trattati arbitrari. <br>Le loro tradizioni vivono negli antichissimi canti associati alla danza, in cui ciascuno, durante i secoli, ha rievocato il suo rispettoso contributo. (1913) {{da controllare|senza fonte}}