Vincenzo Cuoco: differenze tra le versioni
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*Noi abbiamo sofferti gravissimi mali, ma abbiam dati anche grandissimi esempj di virtù. La giusta posterità obblierà gli errori che come, uomini han potuto commettere coloro a cui la repubblica era affidata; tra essi però ricercherà invano un vile, un traditore. Ecco ciò che si deve aspettare dall'uomo, ed ecco ciò che forma la loro gloria. (p. 116)
*''[[Nicola Carlomagno|Carlomagno]]'' montato già sulla scala del patibolo, si rivolse al popolo e gli disse: ''popolo stupido tu godi adesso della mia morte. Verrà un giorno, e tu mi piangerai; il mìo sangue già si rovescia sul vostro capo, e (se voi avrete la fortuna di non esser vivi) sul capo de' vostri figli''. (p. 116)
*''[[Francesco Caracciolo (ammiraglio)|Caracciolo Francesco]]''. Era senza contraddizione-uno de'primi genj che avesse l'[[Europa]]. La nazione lo stimava; il re lo amava; ma che poteva il re? Egli fu invidiato da ''[[John
*''
*Si vide
*''[[Domenico Cirillo|Cirillo]]'' è uno di quei pochi, pochi sempre, pochi in ogni luogo, che in mezzo ad una rivoluzione non amano che il bene pubblico. Non è questo il più sublime elogio che si possa formare di un cittadino e di un uomo? Io era secolui nelle carceri Hamilton e lo stesso ''
*''[[Francesco Mario Pagano|Pagano Francesco Mario]]''. Il suo nome vale un elogio il suo ''processo criminale'' è tradotto in tutte le lingue, ed è ancora uno delli migliori libri che si abbia su tale oggetto. Nella carriera sublime della storia eterna del genere umano voi non rinvenite che l'orme di Pagano che vi possano servir di guida per raggiungere i voli di ''[[Giambattista Vico|Vico]]''. (p. 120)
*''[[Eleonora Pimentel Fonseca|Pimentel Eleonora Fonseca]]''. ''Audet viris concurrere virgo''. Ma essa si spinse nella rivoluzione come ''Camilla'' nella guerra, per solo amor della patria. Giovinetta ancora, questa donna avea meritata l'approvazione di [[Pietro Metastasio|Metastasio]] per i suoi versi. Ma la [[poesia]] formava una piccola parte delle tante cognizioni che l'adornavano. Nell'epoca della repubblica scrisse il ''Monitore Napolitano'', da cui spira il più puro ed il più ardente amor di [[patria]]. Questo foglio le costò la vita, ed essa affrontò la morte con un'indifferenza eguale al suo coraggio. Prima di avviarsi al patibolo volle bevere il caffè, e le sue parole furono: ''Forsan haec olim meminisse juvabit''. (p. 120)
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