Triplice alleanza (1882): differenze tra le versioni

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[[File:Map Europe alliances 1914-it.svg|thumb|upright=1.3|Patti militari in Europa alla vigilia della prima guerra mondiale]]
==Citazioni sulla '''Triplice alleanza=='''.
'''Triplice alleanza''', patto militare difensivo stipulato nel 1882 dagli imperi di Germania e Austria-Ungheria e il Regno d'Italia.
 
==Citazioni sulla Triplice alleanza==
*Il trattato fu firmato a Vienna nel maggio dell'82. Esso impegnava le tre Potenze al reciproco aiuto nel caso in cui una fosse aggredita e alla benevola neutralità nel caso che aggredisse. Inoltre Austria e Germania dichiaravano di disinteressarsi del problema del Papa, considerandolo un affare interno italiano.<br>Quest'ultima clausola fu, insieme alla fine dell'isolamento, il grande vantaggio che l'Italia trasse dal patto, ma nient'altro. Essa non vi era entrata su un piede di parità con le consocie. Aveva semplicemente acceduto all'alleanza che già legava le altre due, le quali restavano per così dire le padrone di casa, e Bismarck non perse occasione di farcelo sentire. ([[Indro Montanelli]])
*In sostanza, l'Italia entrava in posizione subordinata in un'alleanza precostituita<ref>La Duplice alleanza che già legava l'Impero Germanico e quello Austro-ungarico.</ref>, quella degli imperi centrali, senza alcuna clausola a favore dei nostri interessi mediterranei e balcanici, minacciarti rispettivamente da possibili nuove mosse francesi o da azioni austriache, senza le sperate garanzie contro la troppo temuta minaccia di un risorgere del problema del potere temporale. In confronto di questa realtà, il promesso appoggio contro una ipotetica aggressione francese era assai poca cosa, anche perché la situazione interna della Francia era destinata, col passar del tempo, a differenziarsi sempre più da quella dell'immediato indomani del '70<ref>La presa di Roma del 1870.</ref>.<br>Ad ogni modo, il trattato della Triplice costituì fino al 1914 la base della nostra politica estera e, con tutti i suoi difetti e le sue manchevolezze, tolse l'Italia al suo isolamento e contribuì a mantenere l'equilibrio europeo. ([[Alberto Maria Ghisalberti]])