Elezioni politiche italiane del 1948: differenze tra le versioni

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Citazioni sulle '''elezioni politiche italiane del 1948''', prime votazioni per il Parlamento della Repubblica.
 
==Citazioni==
*Le elezioni del 18 aprile 1948, [...], sono imperniate sul dilemma: comunismo o anticomunismo. Tale è l'impostazione data dalla democrazia cristiana alla campagna elettorale. ([[Federico Chabod]])
*Ma le elezioni del 18 aprile non sono solo un evento di primaria importanza sul piano internazionale. Rappresentano anche l'occasione per l'intervento più massiccio e meglio organizzato della Chiesa cattolica nella propaganda elettorale a favore della DC, come bastione contro l'avanzata del comunismo. I Comitati civici organizzati dall'Azione cattolica di Luigi Gedda scendono in campo con un intervento capillare che investe tutto il territorio nazionale in stretta connessione col diffuso tessuto delle parrocchie. La battaglia elettorale della Chiesa di Pio XII e della DC di De Gasperi si sviluppa nel segno della crociata anticomunista per una «nuova Lepanto»<ref>Riferimento alla vittoria dei cristiani contro la flotta musulmana, nella battaglia di Lepanto del 1571.</ref> – il 18 aprile, appunto – in uno scontro per la difesa della «civiltà italica cristiana». ([[Francesco Barbagallo]])
*Posti davanti all'alternativa: democrazia cristiana o comunismo, allarmati dagli avvenimenti interni (scioperi, ecc.) ed esterni (fatti di Cecoslovacchia<ref>Nel febbraio del 1948, un colpo di Stato dei comunisti aveva posto fine alla Terza Repubblica cecoslovacca.</ref>), intimoriti da una possibile vittoria del Fronte popolare, buon numero di elettori che non sono democristiani e che nel 1946 avevano votato per i liberali e altri partiti di centro o addirittura di destra, non vedono altra soluzione rassicurante che votare per le liste della democrazia cristiana, cioè il più forte fra i partiti anticomunisti. ([[Federico Chabod]])
 
===[[Gianni Corbi]]===
{{cronologico}}
*La vigilia del 18 aprile {{NDR|1948}} l'Italia si ferma. [[Vittorio Gorresio]], che di quelle giornate fu cronista scrupoloso, ce ne fornisce un ritratto vivacissimo. Già dieci giorni prima del 18 aprile non si trova un posto in treno, in aereo, nelle navi. Film già in cantiere da tempo sono interrotti. [[Orson Welles]] lascia da parte il suo «Cagliostro» e si reca a Frascati ad attendere le elezioni. Anche il mercato delle assicurazioni è fermo: alla scadenza del contratto di assicurazione, certi commercianti, anziché rinnovare la polizza, preferiscono chiudere il negozio fino al 22 aprile. Al Nord – scrive Guerrini – tira aria da ultimo atto. Nelle case ricche di Torino, Milano, Como, Varese si prepara la fuga in Svizzera, dove già sono stati trasferiti i capitali e affittate le ville.
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[[Categoria:Elezioni]]
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[[Categoria:XX secolo]]