San Pietroburgo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+1. Sottosezione.
+2.
Riga 8:
*''A San Pietroburgo | La neve cade | È Dio che piange | La Storia del mondo | Perle che cadono | Come se il sangue del cielo | Coprisse il secolo rosso | Con una bandiera bianca''<!--maiuscole, senza punteggiatura, come da scelta stilistica dell'autore--> ([[Damien Saez]])
*Colpita da due guerre mondiali, teatro di tre rivoluzioni, di un assedio senza uguali nella storia contemporanea (purghe, fame, devastazioni, terrore), perde infatti lo status di capitale, i suoi uomini migliori, il denaro, il potere e la gloria... Verso la metà del Novecento il mito di Pietroburgo era ormai tramontato. Della sua esistenza si poteva parlare in termini ipotetici, come se davvero si trattasse di una qualche leggendaria Atlantide. ([[Solomon Moiseevič Volkov]])
*Così a Leningrado, per contrasto, tutto appare più raffinato, le donne più eleganti, la lingua che si parla più pura. Forse anche a causa dello stile dell'edilizia, restaurata a meraviglia dopo la guerra, si ha qui l'impressione di trovarsi in una vecchia città europea, simpatica, raffinata, di gran classe e, grazie al suo porto, sempre aperta alla vita internazionale. La campagna non l'ha sommersa, ma forse Leningrado, nonostante la sua periferia industriale, resta un po' estranea al grandioso fenomeno di rimpasto sociale, che offre altrove già l'immagine della [[Russia]] di domani e che dà incontestabilmente a [[Mosca]] il suo tono di capitale. ([[Fernand Braudel]])
*E ancor oggi, se andate in un piovoso tramonto d'autunno alla periferia di Leningrado, vi sembrerà di trovarvi la luce e le immagini delle strofe [[Aleksandr Aleksandrovič Blok|blokiane]]. Quel sentore palustre, quella natura malinconica e singhiozzante, quel gocciolìo che cancella i contorni degli uomini. ([[Angelo Maria Ripellino]])
*La Russia è già [[Europa]]. San Pietroburgo può dirsi una delle città italiane più belle, se i suoi palazzi più importanti li hanno progettati [[Bartolomeo Rastrelli|Rastrelli]], [[Giacomo Quarenghi|Quarenghi]] e [[Carlo Rossi|Rossi]]. ([[Valerij Abisalovič Gergiev]])
Line 16 ⟶ 17:
*Sì! è lei, la nostra Palmira del nord! Tutt'attorno è possibile vedere ogni cosa, tutto è nitido, atrocemente nitido e chiaro, tutto è immerso in un triste sonno, stranamente accatastato e in risalto in quell'aria torbida e diafana. Il rossore del crepuscolo serale, un rossore febbrile, non è ancora scomparso e da quel cielo bianco e senza stelle non scomparirà fino al mattino, le sue lingue rosee si adagiano sulla superficie della Neva morbida come seta e il fiume sussurra leggermente e leggermente dondola, affrettando alla foce le sue fredde e azzurre acque... ([[Ivan Sergeevič Turgenev]])
*''T'amo, o città di Pietro, o creatura | armoniosa, amo le tue severe | forme, del fiume il corso maestoso; | amo il granito delle tue riviere, | dei tuoi cancelli bronzei la fattura | elegante, e il crepuscolo pensoso | delle tue notti illuni trasparenti.'' ([[Aleksandr Sergeevič Puškin]])
*Un nugolo di ingegneri, architetti, pittori, artigiani, musicisti, maestri cantori e governanti si abbatté su un paese avido di apprendere e deciso a sopportare tutto per raggiungere lo scopo prefisso. Gli edifici di San Pietroburgo, dove, piccolo particolare significativo, si conserva, ancora intatta, la biblioteca di [[Voltaire]] e più ancora l'incredibile massa di corrispondenza e di pubblicazioni in lingua francese ammucchiate nei pubblici archivi, sono altrettante prove del grande cimento cui l'''intelligencija'' russa si sottopose con entusiasmo in quel periodo. ([[Fernand Braudel]])
 
===[[Pietro Citati]]===