Hermann Hesse: differenze tra le versioni

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*Negli anni della mia prima giovinezza ho sostato spesso, solo, sulle alte montagne, e il mio occhio indugiava a lungo nella lontananza, nella vaporosa foschia trasfigurante delle ultime delicate alture, dietro alle quali il mondo affondava in un'infinita azzurra bellezza. Tutto l'amore della mia fresca anima bramosa confluiva in una grande nostalgia e si mutava in lacrime, mentre l'occhio beveva con sguardo ammaliato la soavità del lontano azzurro. La vicinanza delle cose patrie mi pareva fredda, dura e chiara, senza alito e mistero; al di là, invece, tutto era accordato su toni soavi, traboccante di melodia, di enigma e di seduzione.<ref>Da ''L'azzurra lontananza'', a cura di L. Guidi Buffarini, traduzione di Luisa Coeta, SugarCo, Milano, 1985.</ref>
*Nella nostra vita frettolosa, assordante, sono maledettamente poche le ore in cui l'anima può diventare [[conoscere se stessi|cosciente di sé stessa]], in cui tace la vita dei sensi e quella dello spirito e l'anima sta senza veli davanti allo specchio dei ricordi e della coscienza.<ref name=NottiInsonni>Da ''Notti insonni'', in ''Il piacere dell'ozio'', a cura di Paola Sorge, Newton Compton, Roma, 1995. ISBN 88-7983-991-8.</ref>
*''Non conosco sulla terra un piacere più puro | del quieto [[riposo]] sul petto della terra, | sui caldi muretti di strade polverose, | quando su di me si dilata il turchino | e sommesso e ridente, anela il mio desio | a un'ignota felicità.''<ref>Da ''Piacere puro'', in ''Dall'Italia e Racconti italiani''; citato in ''Il piacere dell'ozio'', Newton, Roma, Tascabili economici, 1995, p. 52. ISBN 88-7983-991-8</ref>
*Parlare: ecco la via più sicura per fraintendere, per rendere tutto piatto e insulso.<ref name=KleinEWagner/>
*Per il buon lettore leggere un libro significa fare la conoscenza dell'indole e del modo di pensare di un estraneo, cercare di comprenderlo e se possibile farselo amico.<ref>Da ''La musica del mondo'', a cura di Volker Michels, Mondadori, 2012, n. 615.</ref>