Marcello Marchesi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m meglio evitare alterazioni del "citato" come "citati/citata", qui comunque si può proprio non mettere
m +wikilink
Riga 7:
*A far ridere gli altri, non ci si arricchisce né moralmente né finanziariamente. Adesso vorrei soltanto capire gli altri e, attraverso loro, capire me stesso.<ref group="fonte" name="ODB">Citato in [[Oreste del Buono]], ''Vita, morte e miracoli di un battutista'', prefazione a Marcello Marchesi, ''Il malloppo'', Bompiani, 2013.</ref>
*Ah, dimenticavo: ho un altro desiderio; mi piacerebbe non morire per vedere come va a finire.<ref group="fonte" name=autob>Dall'''Autobiografia''; in ''Panta. Agenda Marchesi'', a cura di Mariarosa Bastianelli e Michele Sancisi, Giunti, [https://books.google.it/books?id=pwKhDQAAQBAJ&pg=PT59 p. 59]. ISBN 88-587-7230-X</ref>
*Il passato si allunga, il futuro si accorcia, il presente si muove in un senso solo. Il [[calendario]] è puntato contro di te e ti spara raffiche di settimane che ti invecchiano a morte. Perché non provi a fare il complice di te stesso?<ref group="fonte">Citato da Gianni Turchetta nell'introduzione a ''Il Dottor Divago'', pp. 22-23 e in ''Grazie zie'', prefazione a ''Sette zie'', p. 5.</ref>
*Più che altro, vado a capo ogni tanto. È un'abitudine che ho preso durante la guerra, quando mancava la carta, e scrivevo sul bordo bianco del giornale; per cui tutto, anche un indirizzo, assumeva l'aspetto di una poesia.<ref group="fonte" name=autob/>
*Presi dall'entusiasmo, riempimmo la sceneggiatura {{NDR|di ''[[Imputato, alzatevi!]]''}} di tante battute che il pubblico non aveva il tempo di ridere: se rideva ne perdeva metà, una metà coprendo di risate le battute pari, l'altra metà le dispari.<ref group="fonte" name="ODB" />
Riga 27:
'''Etichetta''': CGD, N 9448, 1963.
*''Che bell'età, | la verde età, | col verbo amar | da coniugar | e addizionando il cuore mio con il tuo cuore, | un solo amore trovar.'' (da ''Che bell'età''<ref name=beretta>Testo di Marcello Marchesi e [[Luciano Beretta]].</ref>, lato A)
*''Che bell'età, | la [[mezza età]], | tranquillità, | serenità.'' (da ''Che bell'età''<ref name=beretta/>, lato A)
 
===''Bella tardona/Sono vivo''===
Riga 38:
===Prefazione===
*Lo stesso tipo di cappello che porto io. Mi sta male, ma la gente non sa quanto mi stanno male gli altri. (p. 7)
*La gioventù, prima o poi, finisce; la [[mezza età]] non finisce mai. (p. 8)
*La [[senilità|vecchiaia]] non esiste. È una mezza età portata male. (p. 8)
*Mi salvo sempre, grazie al mio istinto di ''[[conversazione]]''. (p. 8)
Riga 44:
*[[Futilità|Futile]]? Strana parola. Mi fa venire in mente un fucile che spara a borotalco. A pensarci bene, un fucile così non ammazza nessuno e fa sorridere. Sì, sì, sono futile. (p. 8)
*Cambierei di nuovo mestiere. Non c'è nulla che [[ringiovanimento|ringiovanisca]] di più. Un uomo privo di esperienza è sempre giovane... (p. 9)
*Ogni nuovo [[libro]] danneggia quelli già usciti. Che rimorso, rubare un solo lettore ai classici. (p. 10)
*I [[diario|diari]] pesano, [[ricordo|ricordare]] invecchia. (p. 10)