Atto Vannucci: differenze tra le versioni

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Seiano (citazioni di)
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==Citazioni di Atto Vannucci==
*Padrone della forza e caro a Tiberio, che pubblicamente lo chiamava compagno di sue fatiche, {{NDR|[[Seiano]]}} poté tutto ciò che volle. Lo corteggiavano consoli, senatori, proconsoli, e ogni ambizioso di onori: tutti ricorrevano a lui per grazie ed ufficii: {{sic|in sua}} casa si apparecchiavano le cose da trattare in senato. A lui poste statue nei teatri e nel foro: le sue immagini venerate tra le insegne delle legioni.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_CciJz_703XcC/page/n3 Storia dell'Italia antica]'', Felice Le Monnier, Firenze, 1864<sup>2</sup>, vol. IV, libro VII, cap. II, pp. 180-181.</ref>
 
==''I martiri della libertà italiana dal 1794 al 1848''==