Friedrich Schiller: differenze tra le versioni

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:''Mit der Dummheit kämpfen Götter selbst vergebens''.
*L'artista è figlio del suo tempo; ma guai a lui se è anche il suo discepolo o peggio ancora il suo favorito.<ref>Da ''Dell'educazione estetica dell'uomo''.</ref>
*L'[[universo]] è uno dei pensieri di [[Dio]].
:''Das Universum ist ein Gedanke Gottes''.<ref>Dalle "Lettere filosofiche", ''Theosophie des Julius, Die Welt und das denkende Wesen''.</ref>
*L'[[uomo]] [[gioco|gioca]] solo quando è un uomo nel pieno senso della parola, ed è completamente uomo solo quando gioca.<ref>Citato in ''Piccolo beviario zen'', a cura di David Schiller, traduzione di Francesco Saba Sardi, Sonzogno, ISBN 8845407187, p. 278.</ref>
*La [[guerra]] è un rozzo e violento mestiere.<ref>Da ''I piccolomini''.</ref>
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*La storia mondiale è la corte di giustizia del mondo.<ref>Prima lezione come professore di storia a Jena, 26/5/1789, in "Dizionario delle citazioni", Rizzoli, 1992.</ref>
:''Die Weltgeschichte ist das Weltgericht''.
*La voce della maggioranza non è garanzia di [[giustizia]].
:{{en}} ''The voice of the majority is no proof of justice.<ref>Citato in ''A Dictionary of Thoughts: Being a Cyclopedia of Laconic Quotations from the Best Authors, Both Ancient and Modern'', a cura di Tryon Edwards, 1891, p. 324.</ref>
*Lo storico è un profeta che guarda all'indietro.<ref>Dai ''Frammenti''.</ref>
*{{NDR|Sull'''[[Edipo re]]'' di [[Sofocle]]}} [...] quanto mai opposta alla forma tragica, poiché l'azione ha già avuto luogo e cade quindi completamente al di là della tragedia. Si aggiunga che ciò che è già accaduto, essendo ormai immutabile, è per sua natura tanto più terribile, e che il terrore che possa essere accaduto qualcosa affligge l'animo umano in modo ben diverso dal terrore che possa accadere qualcosa in futuro. – L'Edipo è, per così dire, solo un'analisi tragica. Tutto è già presente, e non fa che essere sviluppato. Ciò può avvenire mediante un'azione semplicissima e in un lasso di tempo assai breve, anche se le vicende erano complicate e soggette a varie circostanze. E di quanto se ne avvantaggia il Poeta! Ma temo che l'Edipo formi un genere a sé, e che non ne esista una seconda specie...<ref>Da una lettera destinata a [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], 2 ottobre 1797; citato in Peter Szondi, ''Teoria del dramma moderno (1880-1950)'', Einaudi, Torino, 1962, [http://www.dlls.univr.it/documenti/Avviso/all/all228735.pdf p. 16]. ISBN 88-0633738-6</ref>
*Se noi abbracciamo con [[passione]] un tale che è degno del nostro disprezzo, sentiamo penosamente la costrizione della [[natura]]. Se proviamo avversione per un altro che pure c'impone il rispetto, sentiamo penosamente la costrizione della [[ragione]]. Ma se egli suscita la nostra affezione mentre ha, insieme, acquistato il nostro rispetto, sparisce la costrizione del [[sentimento]] e della ragione, e noi cominciamo ad amarlo, cioè a giucare nello stesso [[tempo]] con la nostra affezione e col nostro rispetto.<ref>Citato in [[Antonio Aliotta]] in ''Logos'', II fascicolo, [[Roma]], 1940.</ref>
*Si può parlare di anima bella quando il sentimento morale ha finalmente assicurato il suo dominio su tutti i moti interiori dell'uomo, fino al grado in cui esso può lasciare senza timore all'istinto la guida della volontà, senza correre mai il rischio di trovarsi in conflitto con le decisioni che esso prenderà. In un'anima bella, quindi, le singole azioni non sono mai, propriamente parlando, morali, mentre è morale il carattere nel suo insieme. Nessuna delle singole azioni può esserle attribuita a merito, perché soddisfare un istinto non può mai esser detto cosa meritoria. L'anima bella non ha altro merito che quello di esistere.<ref>Da ''Sulla grazia e sulla dignità''.</ref><ref name=sordi/>
*Soffiò Iddio, e si dispersero.<ref>Da ''Die unüberwindliche Flotte'', citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 493.</ref>
:''Afflavit Deus et dissipati sunt''.
*Tra gli uomini d'affari, i portatori di sacchi dello Stato, e le teste che pensano, di rado si può sperare armonia.<ref>Citato in [[Giambattista Vicari]], ''Dibattito: Che cos'è la libertà di pensiero'', ''La Fiera Letteraria'', aprile 1973.</ref>
*Un carattere [[coerenza|coerente]] con se stesso è sempre nel giusto. Contraddirsi: l'unico torto è questo.<ref>Citato in ''Focus'', n. 95, p. 154.</ref>
*Vi è sempre in [[Immanuel Kant|Kant]], come in [[Martin Lutero|Lutero]], qualcosa che ricorda il monaco, il quale, anche uscito dal chiostro, non può tuttavia cancellarne da sé le tracce.<ref>Da una lettera del 21 dicembre 1798, in ''Corrispondence entre [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] et Schiller''; citato in Antonio Aliotta, ''Logos'', II fascicolo, Roma, 1940.</ref>
 
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:''Mir ekelt vor diesem tintenklecksende Säkulum, wenn ich in meinem Plutarch lese von großen Menschen''.
*Le grandi anime sanno soffrire tacendo. (in ''Teatro'', atto I, scena IV)
*''Un attimo, vissuto in paradiso | non è pagato troppo caro con la morte''. (I, 5)<ref name=sordi/>
*Solo sa che sia amore chi ama senza speranza. (in ''Teatro'', atto II, scena VIII)
*I ''malati'' come te, figliolo, hanno bisogno di una cura efficace e della sorveglianza del medico. Tu rimani in Spagna. (2004; II, II)
*Che cosa può sgomentarmi se la morte non mi sgomenta? (III, 2)<ref name=sordi/>
*Re! re, sempre e soltanto re! Nessun'altra risposta ''se'' non questa eco vuota e vana? Batto a questa rupe chiedendo acqua, acqua per la sete che mi divora: e mi si restituisce oro rovente. (2004; III, II)
*{{NDR|Posa, al re}} Rinunciate al culto innaturale che ci annienta. [...] Un tratto della vostra penna e il mondo è creato una seconda volta. Dateci, sire, la [[libertà di pensiero]]! (2004; III, X)
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==''Guglielmo Tell''==
*''Anche al più debole resta aperta un'ultima scelta... | Un salto giù da questo ponte, e sono libera''. (I, 2)<ref name=sordi/>
*Chi troppo riflette poco fa. (III, I)
:Chi pensa troppo concluderà poco.<ref name=sordi/>
*''Deh! non fallirmi | Nel più grave cimento, o mia balestra, | Tu che in tanti convivi, in tanti giochi | M'hai fedele obbedito | Oggi soltanto | Reggiti come suoli, o [[corda]] mia, | Ed ali al dardo non fallaci impenna. | Se questa freccia dalla man mi sfugge | Senza cogliere il punto, una seconda | Più non ho che l'emendi''.
*''— Fin da' primi anni | Io trattai la balestra, e nelle leggi | Del saettar m'istrussi. | Il centro io colsi | Di famosi bersagli, e molti ottenni | Nelle gare e nei giochi incliti premi. | Ma far oggi confido il mio sovrano | Colpo, ed un premio guadagnar, che darmi | Lo maggior non potrebbe Elvezia tutta''.
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*La [[violenza]] è sempre terribile, anche quando la causa è giusta. (II, 2)
:''Schrecklich immer, | Auch in gerechter Sache, ist Gewalt''.
*''Nemmeno l'uomo più buono può stare in pace, | se ciò non garba al suo cattivo vicino''. (IV, 3)<ref name=sordi/>
*''Stringiti alla patria | e siile fedele con tutto il tuo cuore''. (II, 1)<ref name=sordi/>
*''Tu cangiasti in veleno il dolce latte | Delle mie vene ; a non pensati eccessi | Avvezzato tu m'hai.. . | Chi tratto ha il dardo | Sul capo di suo figlio, oh! ben nel core | Può saettar del suo nemico ! ''
 
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*Io sono migliore della mia [[fama]]. (III, 4)
:''Ich bin besser als mein Ruf''.
*''La virtù di un uomo | si prova soltanto nell'ora del pericolo''. (I, 7)<ref name=sordi/>
*Tutti giudicano secondo l'apparenza, nessuno secondo la sostanza. (II, 5)<ref name=sordi/>
 
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*Chi non [[rischio|arrischia]] non può sperare. (I, VII)
*È lo spirito che foggia il corpo a sua immagine. (da ''La morte di Wallenstein'', III, 13)<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X</ref>
*I sentimenti ci nobilitano, non l'opinione del mondo. (da ''La morte di Wallenstein'', IV, 8)<ref name=sordi/>
*Il buon angelo dell'uomo è il [[tempo]]. (V, XI)
*''In un cerchio ristretto lo spirito si restringe: | l'uomo cresce col crescere dei suoi scopi''. (da ''L'accampamento di Wallenstein'')<ref name=sordi/>
*L'uomo è fatto di cose ordinarie, e l'[[abitudine]] è la sua balia.
:''Denn aus Gemeinem ist der Mensch gemacht | Und die Gewohnheit nennt er seine Amme''.
*L'uomo saggio previene. (I, 2)<ref name=sordi/>
*La posterità non intreccia [[ghirlanda|ghirlande]] per gli [[imitazione|imitatori]].
*La [[vita]] è seria, l'[[arte]] è gaia.
*''Ogni delitto | porta in sé, dentro il suo impulso, un angelo | vendicatore: l'angoscia dell'attesa''. (da ''La morte di Wallenstein'', I, 7)<ref name=sordi/>
*Qual è il significato più breve di un lungo discorso?
:''Was ist der langen Rede kurzer Sinn?'' (da ''I Piccolomini'', I, 2)<ref>Spesso come: ''Langer Rede kurzer Sinn'', o anche ''Lange Rede, kurzer Sinn''.</ref>
*''Un carattere [[coerenza|coerente]] con se stesso | è sempre nel giusto. | Contraddirsi: l'unico torto è questo''. (da ''La morte di Wallenstein'')<ref name=sordi/><ref>Citato in ''Focus'', n. 95, p. 154.</ref>
 
==[[Incipit]] di alcune opere==