Laurence Sterne: differenze tra le versioni

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*Ove il [[Cuore e cervello|cuore]] precorra l'intelletto, libera sempre da mille travagli il giudizio. (X; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/45|p. 26]])
*[...] le persone gravi odiano l'[[amore]] in grazia del nome —<br>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br>Gli ipocriti in grazia del cielo — (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]])
*Rare volte, mio buon signore, un [[maschi e femmine|uomo]] s'accinge a un'offerta di cordialità verso una [[donna]], e che essa non n'abbia presentimento un po' prima. (XVII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/65|p. 46]])
*Compiango l'uomo che può viaggiare da Dan a Bersabea ed esclama: «Tutto è infecondo!» — ed è: e tale è l'universo per chiunque non vede quanto ei sarà liberale a chi lo coltiva. (XVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/67|p. 48]])
*Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un [[amore]] è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. (XXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/78|p. 59]])
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*Il [[Cuore e cervello|cuore]] ne' suoi trasporti, vuole sempre, a dispetto della ragione, dir troppo. (XXVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/95|p. 76]])
*Per chi può difendere le proprie ragioni con l'eloquenza dell'equipaggio, e trionfare fragorosamente precorso da mezza dozzina di lacchè e da un paio di cuochi, [[Parigi]] è un'ottima piazza d'arme, ed ei potrà campeggiarla quanto è lunga e larga a sua posta. (XXX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/102|p. 83]])
*Parmi che i precisi e invariabili distintivi del [[Nazione|nazionale]] carattere si ravvisino più in queste minuzie {{NDR|la grandezza delle metafore impiegate dai Francesi}}, che ne' gravissimi affari di stato, ne' quali i magnati di tutti i popoli hanno dicitura e andatura sì indistintamente uniforme, ch'io per potermi scegliere più l'uno che l'altro di que' signori non isborserei nove soldi. (XXXI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/106|p. 87]])
*Te! — Te, o tre volte dolce e graziosa Dea! — Te o [[Libertà|LIBERTÀ]]! invocano tutti con solenni e con domestiche supplicazioni, Te che hai sapore gradito, e l'avrai finché NATURA non rinneghi se stessa — né orpello mai di parole potrà contaminare il tuo candido manto, né forza d'alchimia tramuterà in ferro il tuo scettro — Teco, e se tu gli sorridi, mentr'ei mangia il suo pane, il pastore è più beato del suo monarca dalla corte del quale tu se' sbandita. (XL; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/147|p. 128]])
*[...] chi si tiene dappoco, è traditore di sé stesso: la natura è avara alle volte d'alcuna difesa all'uomo; ma l'uomo butta via le altre dieci ch'essa gli ha dato. (XLVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/154|pp. 135]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/155|36]])