Bret Easton Ellis: differenze tra le versioni

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==''American Psycho''==
===Citazioni===
*{{NDR|In un [[ristorante]]}} Gesù! Mica ci si viene per il cibo, qui. (McDermott: ''Al Pastels''; p. 58)
*Sono un figlio del divorzio, che cosa vuoi. Dammi tregua. (Bateman: ''Paul Owen''; p. 241)
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*... c'è un'idea di Patrick Bateman, una sorta di astrazione, ma non esiste un vero e proprio "me". C'è soltanto qualcosa di illusorio, al mio posto, un'entità che è anche possibile toccare con mano, sennonché io non ci sono. Puoi pure sentire la mia carne a contatto con la tua, e credere che i nostri stili di vita siano comparabili, ma io semplicemente non ci sono. Per me, è difficile avere un senso, a qualsiasi livello. Io sono un'invenzione, un'aberrazione. Sono un essere umano incoerente. La mia personalità è appena abbozzata, informe; solo la mia crudeltà è persistente e alligna nel profondo. La mia coscienza, la mia pietà, le mie speranze, sono scomparse molto tempo fa (probabilmente ad Harvard), se mai sono esistite. Non esistono più frontiere da varcare. Sono ormai al di là di ogni cosa. Sono assolutamente indifferente al male che ho fatto. Non me ne importa niente di ciò che ho in comune con i pazzi e gli energumeni, con i viziosi e i maligni. Tuttavia mi tengo ancora saldo a una singola, squallida verità: nessuno è al sicuro, nessuno si salva, non c'è redenzione per nessuno. Comunque, non mi si può biasimare. Si presume che qualsiasi modello di comportamento umano abbia una sua validità. Il male sta in quello che sei? O in quello che fai? La mia pena è costante, acuta, e io non spero in un mondo migliore, per alcuno. Anzi, voglio che la mia pena sia inflitta anche ad altri. Ma anche dopo aver ammesso questo (e io l'ho ammesso innumerevoli volte, pressoché in ogni atto che ho commesso), anche dopo essermi trovato a faccia a faccia con queste verità, non avviene la catarsi. Non acquisto una conoscenza più profonda di me stesso. Nessuna nuova comprensione si ricava da ciò che racconto. Non avevo, non ho nessun motivo per raccontarvi tutto questo. Questa mia confessione non significa assolutamente nulla... (''Fine di un decennio''; p. 412)
*Non sono tempi per gli innocenti, questi. (''Aspen''; p. 418)
 
==''Bianco''==
Ciò che le persone sembrano dimenticare tra questi miasmi di narcisismo fasullo, e nella nostra nuova cultura dell’ostentazione, è che l’autoaffermazione non deriva dal mettere un “mi piace” a questo o a quello, ma dall’essere fedele al tuo incasinato e contraddittorio io – il che talvolta, in realtà, significa essere un hater.<ref>Bret Easton Ellis, ''Bianco'' (''White''), 2019, pubblicato in Italia da Einaudi nella traduzione di Giuseppe Culicchia. Citato in {{cita web|https://www.ilpost.it/2019/11/25/bianco-bret-easton-ellis/|Non affidarti ai Like|}}</ref>
 
==''Lunar Park''==
===Citazioni===
*«Papà, mi dài un succo di frutta?» «Che ne dici di un bicchiere d'acqua, tesoro?» «Papà?» «Sí?» «Mi dài un succo di frutta?» «Che ne dici invece di un bicchiere d'acqua, tesoro?» «Papà, mi dài un succo di frutta?» «Okay, tesoro, vuoi un succo di frutta?» «No, fa lo stesso, dammi solo un bicchiere d'acqua». È come provare e riprovare di continuo una pièce di [[Beckett]], cazzo. (Bret: II; p. 49)
*Il [[matrimonio]] è una figata. Sesso senza limiti. Risate. Ah, già, e compagnia assicurata. (Bret: II; p. 51)