Simone Weil: differenze tra le versioni

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*[[Dio]] non poteva creare che nascondendosi, altrimenti non avrebbe potuto esistere che Dio solo. Forse, egli ha lasciato intravvedere di sé solo quanto basta perché dalla fede in lui l'uomo sia spinto a occuparsi dell'uomo. Perché non sia abbagliato dal cielo al punto di disinteressarsi della terra.<ref>Citato in [[Vittorio Messori]], ''Ipotesi su Gesù'', SEI, Torino, 1977, p. 39.</ref>
*Due vogliono essere uno, ma se fossero uno, quest'essere amerebbe sé stesso. Quale peggiore incubo? È una sete ancora più implacabile di quella di [[Narciso]].<ref name="Citati">Citato in Citati 1992, p. 266.</ref>
*[[Firenze]] poi, è la mia città. Di sicuro ho vissuto una vita precedente tra i suoi uliveti. Quando ho visto i suoi bei ponti sull'[[Arno]], mi sono chiesta che cosa avessi fatto, lontano da lei, per così tanto tempo. Deve esserselo chiesto anche lei, perché alle città piace essere amate. Penso proprio che, per questa volta, non andrò a [[Venezia]]. Firenze e Venezia, è troppo in una volta sola. Non ho il cure libero per amare Venezia, perché Firenze me l'ha catturato.<ref>Da ''Viaggio in Italia'', cura e traduzione di Domenico Canciani e Maria Antonietta Vito, Castevecchi, Roma, 2015, [https://books.google.it/books?id=rYTGBwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Viaggio%20in%20Italia&hl=it&pg=PT28#v=onepage&q&f=false p. 28]. ISBN 9788869442759</ref>
*Ho una specie di certezza interiore crescente che esiste in me un deposito d'oro da trasmettere... Non c'è nessuno per riceverlo. Questo non mi dà dolore. La miniera d'oro è inesauribile.<ref>Citato in Citati 1992, p. 277.</ref>
*[I [[Catarismo|Catari]]] spinsero l'orrore della forza fino alla pratica della non violenza e fino alla dottrina che fa procedere dal male tutto ciò che è sottoposto alla forza, cioè tutto ciò che è carnale e tutto ciò che è sociale.<ref>Citato in Claudio Bonvecchio, Teresa Tonchia, ''Gli arconti di questo mondo. Gnosi: politica e diritto'', Università di Trieste, Trieste, 2000, p. 149. ISBN 88-8303-033-8</ref>