Giancarlo De Cataldo: differenze tra le versioni

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=== [[Explicit]] ===
 
* Gualtiero si stiracchiò.<br />«Quella pasta con la carbonara, Emiliano…»<br /> «Loro la chiamano “alla carbonara”, Gualtiero.»<br />«Tu l’hai assaggiata. Com’è?»<br /> «Una delizia. Ma dopo quello che è successo…»<br />«Colpa della selvaggina. Forse si potrebbe sostituire con qualcosa di meno… pericoloso.»<br />«Io proverei col guanciale, neh!» suggerì Aymone.
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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Il prete ha la tonaca lorda e lo sguardo acceso di follia. Brandisce la torcia urlando frasi sconnesse in un incerto latino misto all'aspra cadenza gutturale del luogo. Invoca il suo Dio, pensa Lorenzo con una punta di disprezzo, o forse il diavolo. Contadini armati di forconi fanno eco alle urla con un sommesso mormorio. Schiacciata contro il portone della chiesa, una povera chiesa di campagna, legata a un palo improvvisato, sopra un cumulo di fascine secche, la ragazza dai capelli rossi ha la veste bianca stracciata, scarpe sfilacciate di corda ai piedi, e fissa il cielo con un sorriso vago. Ma la notte è nera, non ci sono stelle, e solo il riverbero agitato della torcia illumina una scena che sa di Goya e di notturni fiamminghi. Nell'oscurità che protegge i patrioti, gli occhi sarcastici del Calabrotto mandano lampi inquieti. La guida si fa il segno della croce e sputa per terra.
 
===''Quasi per caso''===
<br />
 
==Note==