Laurence Sterne: differenze tra le versioni

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*Per chi può difendere le proprie ragioni con l'eloquenza dell'equipaggio, e trionfare fragorosamente precorso da mezza dozzina di lacchè e da un paio di cuochi, [[Parigi]] è un'ottima piazza d'arme, ed ei potrà campeggiarla quanto è lunga e larga a sua posta. ([[s:Viaggio sentimentale di Yorick/XXX|XXX]]; 1813, p. 83)
*Te! — Te, o tre volte dolce e graziosa Dea! — Te o [[Libertà|LIBERTÀ]]! invocano tutti con solenni e con domestiche supplicazioni, Te che hai sapore gradito, e l'avrai finché NATURA non rinneghi se stessa — né orpello mai di parole potrà contaminare il tuo candido manto, né forza d'alchimia tramuterà in ferro il tuo scettro — Teco, e se tu gli sorridi, mentr'ei mangia il suo pane, il pastore è più beato del suo monarca dalla corte del quale tu se' sbandita. ([[s:Viaggio sentimentale di Yorick/XL|XL]]; 1813, p. 128)
*[...] gl'[[inglesi]], simili alle antiche medaglie tenute in disparte e maneggiate da pochi, serbano la prima impronta intagliatavi dalla mano maestra della Natura — le sono un po' ruvide al tatto — ma in compenso la loro leggenda è si chiara, che a prima vista tu vedi ciò che vogliono dire e significare. ([[s:Viaggio sentimentale di Yorick/L|L]]; 1813, p. 161)
*Che se la natura nel tessere la sua tela della benevolenza, v'ha intrecciate alcune trame di desiderio e d'amore — si dovrà dunque per istrapparle lacerar tutta quanta la tela? — Flagella codesti [[stoici]], diss'io nel mio cuore, o grande Rettore della natura! flagellali! — in qualunque luogo la tua provvidenza vorrà cimentare la mia virtù — a qual si sia repentaglio — in ogni frangente — concedi ch'io mi risenta de' moti che ne derivano, e che mi sono proprj com'uomo — e s'io li dirigo da uomo dabbene, mi confiderò in ogni evento nella tua giustizia — perché tu, mio Dio! ci hai creati — nè ci siamo creati da noi. ([[s:Viaggio sentimentale di Yorick/LII|LII]]; 1813, pp. 167-68)
*Cara [[sensibilità]]! Tu se' l'inesauribile fonte degl'incanti della voluttà, e degli spasimi dell'angoscia! tu incateni il tuo martire sovra un letto di paglia — e tu stessa lo sublimi teco oltre al cielo — Eterna fonte de' nostri affetti! ([[s:Viaggio sentimentale di Yorick/LXVI|LXVI]]; 1813, p. 213)