Lazzaro Papi: differenze tra le versioni

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==''Lettere sull'Indie Orientali''==
*Quel che sorprende un Europeo al suo primo metter piede nelle parti meridionali dell'[[India]], è il vedervi uno affatto diverso regno vegetabile. Erbe, arboscelli, alberi, tutto, con poche eccezioni, è qui differente. La vegetazione istessa sembra avervi altre leggi. Ella è in certo modo sospesa in Europa per un tempo dell'anno; in India è sempre in azione. Non nevi, non ghiacci, non aquiloni l'arrestano, gli alberi prepetuamente frondeggiano, e<br><div align=left>Nel tronco istesso e sull'istessa foglia<br>Sovra il nascente fico invecchia il fico:<br>Pendono a un ramo, un con dorata spoglia<br>L'altro con verde, il nuovo e il pomo antico.</div> (Tomo I, Lettera I, p. 10)
 
*Può parere strano che niuno {{sic|fralle}} caste inferiori sorgesse mai, il quale {{sic|rivocasse}} in dubbio la dottrina delle [[Sistema delle caste in India|caste]], e questa ineguaglianza originale di condizioni insegnata e inculcata dai Bramini. Nulla prova più la forza stupenda della religione e delle prime {{sic|instituzioni}} nell'oscurare i più chiari dettati della ragione. L'Indiano avvezzo dall'infanzia a sentirsi dire che Dio lo ha posto nello stato in cui nacque e dee morire, per colpe da lui commesse in una vita primiera, si rassegna di buona voglia al preteso volere dell'onnipotente e a ciò ch'ei crede meritato {{sic|gastigo}}, senza che mai gli cada in mente di sospettar d'impostura i suoi Preti. (Tomo II, Lettera X, pp. 7-8)
 
*Gli [[India]]niIndiani in generale hanno ferma credenza nei {{sic|presagj}}, nella efficacia delle fattucchierie, de' talismani, degli amuleti o brevi che molti portano legati al braccio, al collo o alla cintola; e se voi vi burlate della loro credulità, eglino si ridono allo incontro della vostra ignoranza, o si meravigliano almeno come voi vi ostiniate a mettere in dubbio cose tanto certe e provate. (Tomo II, Lettera XI, p. 27)
 
*L'universale ed ostinata fede nei giorni fortunati e sfortunati, è un'altra gran fonte d'ansietà e di pungenti sollecitudini per gl'Indiani. Non si intraprende viaggio senza consultare su ciò i Bramini {{sic|posseditori}} del libro che mostra il giorno e l'ora propizia per uscir di casa. Saputa questa, la pioggia o la tempesta non trattiene dall'incominciare il cammino, per quanto breve ne sia la prima giornata; altrimenti, convien attendere un altro giorno anzi talora più giorni, ed un'altra ora felice. Di più, se in {{sic|escir}} di casa, s'incontrano certi animali, certi uccelli che non volano per la parte che dovrebbero e certi altri inauspiciosi oggetti, è duopo rientrare ed aspettare un punto più favorevole. (Tomo II, Lettera XI, p. 28)