Ernst Jünger: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Veramente, per Junger, si era deciso dopo consultazioni con Spinoziano Creed ed altri collaboratori di mantenere l'ordine delle sezioni secondo la data di edizione; è nella mia pagina di discussioni. Prima di fare questa modifica era forse più corretto, più gentile discuterne.
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*Contemporaneamente alla crescita dei mezzi che dominano lo spazio, emerge nell'essere umano una nuova coscienza spaziale. Il crescente raggio d'azione del regno degli strumenti di traporto di informazione e di potere si è esteso anche alle sfere politiche. Così non ci si può meravigliare di vedere nei più disparati luoghi del mondo i primi passi di una politica imperiale. Anche dietro l'impressionante e per certi versi strano accrescimento del nazionalismo connesso alla Guerra mondiale, si intuisce uno sforzo che secondo la sua essenza spinge verso il superamento dei confini dello Stato nazionale.<ref>Da ''Il mondo mutato. Un sillabario per immagini del nostro tempo'', p. 56.</ref>
*[[Divenire]] è più che vivere.<ref>Citato in [[Albert Camus]], ''L'uomo in rivolta'', traduzione di Liliana Magrini, Bompiani, 2012.</ref>
*Il segno distintivo dell'uomo spirituale è proprio di non essere impaziente coi fatti, bensì piuttosto con gli stupidi, che vedono dappertutto nient'altro che dei fatti. [...] Una concezione seria non si erge contro le situazioni di fatto, ma le crea.<ref>Dalla Lettera ad [[Armin Mohler]] del 6 novembre 1960, citato in Paul Noack, ''Ernst Jünger. {{small|Eine Biographie}}'', Berlino, 1998, p. 256 sgg; in ''Ernst Jünger, {{small|Una vita lunga un secolo}}'', p. 595.</ref>
*L'uomo che a poco a poco si apre alla [[banalità]] si arrende come una fortezza in cui, una volta incrinate le fondamenta, non si troveranno più né forza né mistero.<ref>Da ''Ludi africani'', p. 90.</ref>
*Là dove la ''macchina'' fa la sua apparizione, la lotta dell'uomo contro di essa appare senza speranza.<ref>Da ''Politische Publizistik''.</ref><ref name=Ben>Citato in [[Andrea Benedetti]], ''Rivoluzione conservatrice e fascino ambiguo della tecnica'', Edizioni Pendagron, Bologna 2008</ref>