Odissea: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →‎Libro V: cambio traduzione
→‎Citazioni: aggiungo e sposto una
Riga 110:
 
==Citazioni==
*''Ma questo è un male sostenibile, quando uno | durante il giorno piange fittamente afflitto nel cuore, | ma la notte è soggiogato dal [[sonno]], che induce l'oblio | del male e del bene, quando gli occhi avvolga e ricopra.'' (Penelope ad Artemide: 2013, vv. 83-86)
*''Ma Palla''<ref>Appellativo di Atena.</ref>'', occhio azzurrino, alla prudente | Figlia d'Icario entro lo spirto mise | Di propor l'arco ai proci e i ferrei anelli, | Nella casa d'Ulisse: acerbo gioco, | E di strage principio e di vendetta.'' (Libro XXI: 1961, vv. 1-5)
*''La buona vecchia ''{{NDR|Euriclèa}}'' gongolando ascese | Nelle stanze superne, alla padrona | Per nunzïar, ch'era il marito in casa''. (Libro XXIII: 1961, vv. 1-3)
*''Come bramata la terra ai naufraghi appare, | a cui Poseidone la ben fatta nave nel mare | ha spezzato, travolta dal vento e dalle grandi onde; | pochi si salvano dal bianco mare sopra la spiaggia | nuotando, grossa salsedine incrosta la pelle; | bramosi risalgono a terra, fuggendo la morte; | così bramato era per lei lo sposo a guardarlo, | dal collo non gli staccava le candide braccia.'' (Penelope si ricongiunge con Ulisse: 1989, vv. 233-40)
 
===Libro I===
Line 144 ⟶ 146:
*[[Hermes]] – tu che sei il messaggero – alla ninfa dai bei capelli va ad annunciare la decisione immutabile, che l'intrepido Odisseo deve tornare. Tornerà senza avere compagni né dei né uomini: sopra una zattera di tronchi legati, dopo molto patire giungerà, nel ventesimo giorno, alla fertile Scheria, terra dei Feaci di srirpe divina, che come un dio lo onoreranno nel cuore e con una nave lo manderanno all'amata terra dei padri. (Zeus a Hermes: 2000, p. 74)
*Spietati siete, dei, e più di ogni altro gelosi, voi che invidiate le dee quando sposano un uomo che amano e apertamente dormono accanto a un mortale. (Calipso a Hermes: 2000, p. 76)
*''Se ancora qualcuno dei numi vorrà tormentarmi sul livido mare, | sopporterò, perché in petto ho un cuore avvezzo alle pene. | Molto ho sofferto, ho corso molti pericoli | fra l'onde e in guerra: e dopo quelli venga anche questo!'' (Ulisse a Calipso: 1989, vv. 221-24)
 
===Libro VI===
*''Mentre sepolto in un profondo sonno | Colà posava il travagliato Ulisse, | Minerva al popol de' Feaci, e all'alta | Lor città s'avviò.'' (1961: vv. 1-5)
*[...] ''nonniente c'è cosa al mondopiù migliorebello, piúpiù degnaprezioso di questaquesto, | quando [[Matrimonio|locon sposoun'anima esola la sposa]] governandirigono la casa| dl'accordo,uomo |e con un volerela medesimodonna'' [...]. (Ulisse a Nausicaa: 19261989, volvv. I, [[s:Pagina:Omero 82- L%27Odissea (Romagnoli) I.djvu/180|p. 117]]84)
*[[Straniero|Stranieri]] e mendicanti vengono tutti da Zeus, ciò che ricevono, anche se poco, è gradito. Allo straniero offrite, ancelle, da mangiare e da bere, fatelo lavare nelle acque del fiume, al riparo dal vento. (Nausicaa alle ancelle: 2000, p. 93)
 
Line 237 ⟶ 239:
*''Ospite, per i [[sogni]] siamo senza risorse, il loro linguaggio | è confuso, e non tutto dei sogni si compie per gli uomini. | Due sono le porte dei sogni, immagini senza vigore: | una è fatta di corno, l'altra di avorio. | Quelli che vengono attraverso l'avorio intagliato, | sono ingannevoli e portano parole ineffettuali; | quelli che vengono attraverso il corno ben levigato, | realizzano il vero, quando qualcuno dei mortali li veda.'' (Penelope a Ulisse: 2013, vv. 560-67)
*''Ma non è possibile per gli uomini restare sempre | senza [[sonno]]: per ogni cosa gli immortali hanno assegnato ai | mortali | ciò che tocca ad ognuno sulla terra dispensatrice di biade.'' (Penelope a Ulisse: 2013, vv. 591-94)
 
===Libro XX===
*''Ma questo è un male sostenibile, quando uno | durante il giorno piange fittamente afflitto nel cuore, | ma la notte è soggiogato dal [[sonno]], che induce l'oblio | del male e del bene, quando gli occhi avvolga e ricopra.'' (Penelope ad Artemide: 2013, vv. 83-86)
 
==[[Explicit]]==