Odissea: differenze tra le versioni

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*''Giunsero all'ampia, che tra i monti giace, | Nobile Sparta, e le regali case | Del glorïoso Menelao trovaro. | Questi del figlio, e della figlia insieme | Festeggiava quel dì le doppie nozze, | E molti amici banchettava.'' (1961, vv. 1-6)
**''Giunsero nella concava Lacedèmone in piano | guidando il carro al palazzo dell'illustre Menelao. | Giunsero mentre offriva pranzo di nozze agli amici, | molti, nella sua casa per il figlio e la nobile figlia; | questa inviata al figlio di Achille il distruttore. | Infatti in Troia promise, convinto d'avviarla | per concederla in nozze e gli dèi assentirono.'' (2014 v. 1- 7)
*''Ed io non rimbrotto | che alcuno pianga un uomo domato dal fato di [[morte]]: | ché questo solo onore si rende ai mortali defunti, | recidere le chiome, bagnare di pianto le gote''. (Pisistrato a Menelao 1926, vol. I, [[s:Pagina:Omero - L%27Odissea (Romagnoli) I.djvu/120|p. 65]])
*''Sappiam noi, Menelao di Giove alunno, | Chi sieno i due, che ai nostri tetti entraro? | Parlar m'è forza, il vero, o il falso io dica: | Però ch'io mai non vidi, e grande tiemmi | Nel veder maraviglia, uomo, né donna | Così altrui somigliar, come d'Ulisse | Somigliar dee questo garzone al figlio, | Ch'era bambino ancor, quando per colpa | Ahi! di me svergognata, o Greci, a Troja | Giste, accendendo una sì orrenda guerra.'' (Elena a Menelao: 1961, vv. 180-189)
*[...] ''cosí a lungo non piangere tanto dirotto, | ché verun esito darci non posson le [[Lacrima|lagrime]]''. (1926, vol. I, [[s:Pagina:Omero - L%27Odissea (Romagnoli) I.djvu/140|p. 77]])