Angelo Maria Ripellino: differenze tra le versioni

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*O forse non c'é bisogno di risalire cosí lontano: semplicemente ero uno dei molti figurinai e stuccatori italiani che nel secolo scorso affluirono a Praga, aprendovi negozi di statuette di gesso. Benché sia più probabile che io appartenessi alla folta schiera di quelli che, a ogni ora del giorno, giravano per le viuzze e i cortili della capitale boema con un organetto, nella cui parte anteriore splendeva un teatrino invetriato. Posavo l'[[organo a rullo|organetto]] su un tréspolo, alzavo la tela di cànapa che lo ricopriva e, al volgersi della manovella, nella bacheca raffigurante una fuga di piccole sale con sfondo di specchi danzavano a coppie minuscoli vagheggini in marsina e calzoni bianchi, bianche damine con la crinolina e la pettinatura a paniere ed esigui ventagli. (Da ''Parte prima'', p. 7)
*Quanto a [[Franz Kafka|Kafka]], come tutti sanno, suo padre Herrmann (o Heřman) era nato nel villaggio di Osek presso Strakonice (Boemia meridionale) nella famiglia di un beccaio israelitico. [...] L'insegna della bottega del padre raffigurava un nero uccello, una kavka, ossia una cornacchia, eine Dohle. Con un nome ceco di sua invenzione egli chiama Odradrek un rocchetto di filo che sale e scende le scale su due bacchette, un'ammatassata parvenza, paragonabile agli smemorati e imperfetti angeli dell'ultimo [[Paul Klee|Klee]]. (Da ''Parte prima'', pp. 42-43)
*Alla stirpe degli automi praghesi appartiene Odradrek[[Odradek]], il rocchetto di refe a forma di stella, che sta in piedi e va in giro nel racconto [[Franz Kafka|kafkiano]] ''Il cruccio del padre di famiglia''. La sua pragheità vien rafforzata dal nome, che non è un astratto Klangmaterial, come, poniamo, Ango Laina di Blümner, ma un vocabolo ceco contiguo al verbo «odraditi»: dissuadere. Tutta una rêverie si potrebbe impostare su questo groviglio di filo agglobato, metà fantoccio metà oggetto ambiguo, che emette un suono «simile al frusciar di foglie cadute»: dibattere se sia un'Alruna meccanica, della natura di quella che fabbrica, nel ''Gatto Murr'', Mastro Abramo, o un rottame comprato al tandlmark, che obbedisca a un segreto impulso di animazione, come le due buffe palline di celluloide bianca addogata d'azzurro, che saltellano alla zannesca nella stanza di Blumfeld, scapolo non più giovane. (Da ''Parte prima'', ppp. 178-179)
 
==[[Explicit]]==