Ian Fleming: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*«C'è solo una questione...» {{NDR|M}} Si batté contro i denti il bocchino della pipa. <br> «Quale questione, signore?» chiese Bond.<br>M sembrò prendere una decisione. Guardò pacatamente verso Bond.<br>«Sir Hugo Drax bara alle carte»
*{{NDR|Bond, a M, parla di Hugo Drax}}<br> Ho conosciuto uomini ricchissimi che baravano anche al [[solitario]].
*Energico, spietato, astuto. Coraggio da leone. Non mi sorprende che sia riuscito ad arrivare così in alto. Quello che non capisco è come possa divertirsi a mettere tutto a repentaglio. Questo fatto, che bari... è veramente assurdo. Cosa vuol dimostrare? Di poter battere tutti in ogni cosa? Sembra mettere una partecipazione, in quelle carte... quasi non fosse un gioco, ma una prova di forza. Basta guardargli le unghie delle mani. Rose fino alla pelle. E suda in modo abnorme. In lui, da qualche parte, c'è un eccesso di tensione. Che si rivela nelle pessime battute che fa. Non hanno un filo d'arguzia.
*Ci fu un attimo di silenzio. E perché mai avrebbe dovuto aspettarsi qualcosa di diverso? Un bacio e il contatto di due corpi spaventati che si aggrappano l'uno all'altro nel momento del pericolo era tutto quel che c'era stato fra loro. Inoltre l'anello di fidanzamento avrebbe dovuto metterlo in guardia; perché aveva creduto che si trattasse solo di un espediente per tener lontano Drax? Perché aveva immaginato che anche lei condividesse i suoi desideri, i suoi progetti? E ora? si chiese Bond. Scosse le spalle per liberarsi dal peso della delusione, dal dolore della sconfitta che è sempre tanto più forte del piacere procurato dal successo. Doveva uscire dalla vita di quei due esseri e portare altrove il suo cuore deluso. Niente rimpianti né inutili sentimentalismi. Doveva sostenere la sua parte, quella dell'uomo forte, dell'uomo che era solo un personaggio. Lei lo guardava piuttosto nervosamente; pareva ansiosa di liberarsi di quell'estraneo che aveva cercato di entrare nel suo cuore. Bond le sorrise con calore. «Sono geloso,» disse; «avevo fatto altri piani per domani sera.» Gala ricambiò il sorriso, lieta che il silenzio fosse stato rotto. «E dove avrebbero dovuto realizzarsi?» chiese. «Pensavo di portarti in Francia, in una locanda di campagna,» disse. «E dopo un'ottima cena, avrei voluto accertarmi se è vero quel che dicono delle rose.» Lei rise. «Mi spiace di non poterti accontentare. Ma ce ne sono tante altre che sarebbero ben liete di essere colte.» «Sì, spero di sì,» disse Bond. «Bene, addio, Gala.» Le tese la mano. «Addio, James.» Le sfiorò le dita per l'ultima volta, e poi si allontanarono, ciascuno verso la propria vita.