Paolo Montero: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Paolo Montero==
*Al termine degli incontri con qualche squadra, andavamo sempre nello spogliatoio avversario per cercare la [[rissa]]. Una volta ho litigato con [[Francesco Toldo|Toldo]] e poi lui, che è molto più grosso di me, mi ha tirato un pugno. Per fortuna non mi ha colpito perché mi sono abbassato, quindi io gliene ho tirato un altro, però non l'ho preso neanche. Alla fine sono venuti [[edgar Davids|Davids]], [[Igor Tudor|Tudor]], [[Mark Iuliano|Iuliano]], tutti, ma non c'è stato nessun problema, succedeva sempre con tante squadre, cose così. Con la [[Unione Sportiva Salernitana 1919|Salernitana]] quando giocava [[Gennaro Gattuso|Gattuso]]. Con il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] invece c'era il massimo rispetto, non abbiamo mai discusso.<ref>Da [http://video.gazzetta.it/calcio-montero-si-racconta/e31431d4-546c-11e0-8fd3-20b3fa3b4c0f ''Montero si racconta''], ''Gazzetta TV'', 22 marzo 2011.</ref>
*Alla [[Juventus Football Club|Juventus]] il risultato arriva prima di ogni altra cosa; l'obiettivo è quello di [[vincere]], sempre!<ref name="Bedeschi">Citato in Stefano Bedeschi, ''[https://www.tuttojuve.com/gli-eroi-bianconeri/gli-eroi-in-bianconero-paolo-montero-330415 Gli eroi in bianconero: Paolo Montero]'', ''Tuttojuve.com'', 3 settembre 2016.</ref>
*Ci sono calciatori che sul terreno di gioco ne combinano di tutti i colori e poi, al di fuori, sono corretti. Per me conta la [[lealtà]] nella vita. E io sono leale.<ref name="Agresti">Citato in Stefano Agresti, ''[https://archive.is/dPde Montero senza freni: «Pur di vincere sono disposto a rubare»]'', ''Corriere della Sera'', 16 marzo 2000, p. 44.</ref>
*{{NDR|«Che cos'è la Juventus per Paolo Montero?»}} È una scuola, ti insegna a vivere, a comportarti e a dare importanza ai giusti valori. Insomma, per me è stata una vera famiglia.<ref>Dall'intervista di Romeo Agresti, ''[https://www.goal.com/it/notizie/montero-a-goal-la-juventus-puo-battere-latletico-allegri-sa-come-/7d3k6mqr6q5r13tcse9kw7rv8 Montero a Goal: "La Juventus può battere l'Atletico, Allegri sa come si fa"]'', ''Goal.com'', 11 marzo 2019.</ref>
*{{NDR|Su [[Pavel Nedvěd]]}} Il più grande professionista mai conosciuto. Un giorno sento una sua intervista in cui racconta che la mattina, a casa, va sempre a correre prima di venire all'allenamento. Non ci credo e il giorno dopo lo prendo in disparte: "Pavel, mica sarà vero quello che hai detto"... Resto senza parole: è proprio così. Si svegliava, correva da solo e poi nel pomeriggio si allenava. E arrivava sempre davanti a tutti noi!!<ref>Dall'intervista di Alessandro Dell'Orto, ''«Nel mio calcio da duro vincevano solo i sentimenti»'', ''Libero'', 24 giugno 2007; citato in [http://www.excalciatori.com/2009/04/paolo-montero.html ''Excalciatori.com''], 14 aprile 2009.</ref>
*Io non ho mai commesso falli [[Cattiveria|cattivi]], le mie reazioni sono [[istinto|istintive]]. Del resto sono latino [...]. E per i latini il [[Calcio (sport)|calcio]] è anche [[furbizia]].<ref name="Agresti"/>
*Non m'importa esser un esempio di lealtà in campo: voglio esserlo nella vita. Quando gioco, m'interessa solo vincere. In ogni modo: il calcio è dei furbi. (citato in ''Montero, l'ultimo guerriero'', p. 112)
*Sono diventato juventino il primo giorno che sono arrivato a [[Torino]], quando mi sono reso conto quanto la Juventus fosse [[Odio|odiata]] dal resto delle tifoserie d'Italia. Il loro odio io l'ho trasformato in [[amore]] per la Juventus. Contro tutto e tutti. [[Colori e simboli della Juventus Football Club|Quella maglia]] era una corazza... (citato in ''Montero, l'ultimo guerriero'', p. 112)
*Sono fatto così, ma non dite che sono cattivo, questo lo possono dire solamente i miei genitori. Il fatto è che gioco sempre per vincere; negli spogliatoi stringo la mano agli avversari, certo, ma in campo nessuna concessione.<ref name="Bedeschi"/>
 
{{Int2|''[https://www.ultimouomo.com/paolo-montero-calcio-intervista/ Il calcio è calcio, non c'è mistero: intervista a Paolo Montero]''|Intervista di Angelo Andrea Pisani, ''Ultimouomo.com'', 11 dicembre 2019.}}
*{{NDR|Sulla professione di [[procuratore sportivo]]}} Mi sono reso conto che non era il ruolo per me [...] L'ho fatto per quattro anni, ma non mi piaceva stare lontano dalla mia famiglia. Io ammiro molto i procuratori, perché fare bene quel lavoro significa essere sempre in viaggio, stare più fuori che dentro... Un'altra cosa che non mi è mai piaciuta è discutere per i [[soldi]], e quando fai il procuratore la cosa di cui più parli di più sono proprio i soldi. Si parla poco della qualità del giocatore e tanto di quello che può costare.
*{{NDR|Sulle differenze tra [[Calcio (sport)|calcio]] [[America meridionale|sudamerica]]no ed [[Europa|europeo]]}} Considerando i campionati dove ho allenato io, [[Uruguay]] e [[Argentina]], la differenza è soprattutto tattica. Per sopravvivere le squadre in Sudamerica devono vendere i giocatori, e li vendono troppo giovani. In Uruguay ci sono delle squadre in cui il giocatore più anziano ha 23 anni. [...] Con squadre così il lavoro principale è quello tattico perché ci sono ragazzi che arrivano molto presto in prima squadra, e magari non hanno ancora completato il loro percorso di crescita. In questi casi i giocatori possono commettere errori tattici, ma a livello fisico sono già pronti. Se vai a vedere i dati e le statistiche del campionato argentino ci sono numeri simili a quelli dell'Italia; le differenze le vedi nella qualità tecnica, perché i migliori argentini, uruguaiani e brasiliani vanno nei campionati europei.
*Quando sono arrivato in [[Italia]] {{NDR|per iniziare la carriera di allenatore}} si aspettavano tutti che andassi dai giocatori a urlare "[[Guerra]], guerra, guerra" [...] perché con me è rimasta l'immagine del giocatore che [[Rissa|faceva a botte]]. La verità è che a me piaceva giocare a calcio, da giocatore e da allenatore.
*Non sono mai stato uno di quelli che fa il simpatico coi [[giornalisti]] per prendere un voto in più in pagella. Ci sono anche quelli che lo fanno, alcuni li ho avuti anche come compagni di squadra... Del resto il mondo del calcio è fatto così: ci sono brave persone, e ci sono persone finte.
*Il [[rischio]] è anche [[adrenalina]]. Dove preferisci morire in guerra te, in prima fila o in terza fila? Io in prima fila.
*{{NDR|Sulla sua idea di calcio}} Per prima cosa voglio che i miei giocatori stiano nella metà campo avversaria; secondo, voglio che sappiano fare bene le marcature preventive; terzo, devono sapere passare la palla ai compagni. E poi, ovviamente, devono sapere [[Gol|metterla in porta]]. Tutto qua, non è difficile. La cosa più complicata è il difendere, soprattutto quando giochi contro squadre più forti di te; in quel caso devi essere umile e studiare strategicamente come gestire la partita. Il calcio non è difficile, quello ''que pasa'' (che succede, ''nda'') è che spesso si tende a complicare le cose.
 
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