Montesquieu: differenze tra le versioni
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*La plebe napoletana è come quella dell'antica [[Roma]], formata di liberti che non avevano nulla. Perciò è credulona, superstiziosa, avida di notizie. La plebe di [[Napoli]], dove tanta gente non ha nulla, è ancora più plebe delle altre.<ref>Da ''Viaggio in Italia'', a cura di Giovanni Macchia e Massimo Colesanti, Laterza, Roma-Bari, 1990. ISBN 88-420-3586-6. Citato in Antonino De Francesco, ''La palla al piede: {{small|Una storia del pregiudizio antimeridionale}}'', Feltrinelli, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=oHNPyu9t9r0C&lpg=PA30&dq=t&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]. ISBN 978-88-58-80855-9</ref>
*Non c'è palazzo di giustizia in cui il chiasso dei litiganti e loro accoliti superi quello dei tribunali di Napoli. Lì si vede la lite calzata e vestita.<ref>Citato in [[Klaus Davi]], ''Porca Italia. {{small|Cosa dicono (e pensano) di noi nel mondo}}'', prefazione di Gian Antonio Stella, Garzanti 2011, [https://books.google.it/books?id=dEwYTBVTHnEC&lpg=PT6&dq=&pg=PT6#v=onepage&q&f=false p. 6]. ISBN 978-88-11-13245-5</ref>
*Quello che agli [[Oratoria|oratori]] manca nel senso della profondità, ve lo dànno in lunghezza.<ref>Da ''Riflessioni e pensieri inediti (1716-1755)''.</ref>▼
*Se sapessi una cosa utile alla mia nazione ma che fosse dannosa per un'altra, non la proporrei al mio principe, poiché sono un uomo prima di essere un francese o, meglio, perché io sono necessariamente un uomo, mentre sono francese solo per combinazione.<ref name=Luc>Citato in [[Albino Luciani]], ''Illustrissimi'', Edizioni APE Mursia, 1979, p. 36.</ref>
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*Non stupisce che si provi tanta antipatia per le persone che hanno troppa considerazione di sé: non c'è gran differenza fra lo stimar molto se stessi e il disprezzare molto gli altri.
*Per scriver bene, occorre tralasciare le idee intermedie, al fine di non apparire noiosi, ma senza esagerare, onde non incorrere nel rischio di non essere intesi.
▲*Quello che agli [[Oratoria|oratori]] manca nel senso della profondità, ve lo dànno in lunghezza.<ref>Da ''Riflessioni e pensieri inediti (1716-1755)''.</ref>
*Si vorrebbe non morire. Ogni essere umano è propriamente un susseguirsi d'idee che non si vorrebbe interrompere.
*Tutte le persone timorose minacciano con facilità: sentono che le minacce avrebbero un grande effetto su di loro.
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