Miguel de Cervantes: differenze tra le versioni

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*Da un'altra nube sbucò il gran [[Félix Lope de Vega|Lope]]<br>poeta insigne che, in versi e in prosa,<br>nessuno supera e nemmeno uguaglia.<ref>Da ''Viaggio in Parnaso''. Citato in José López Rubio, ''Lope de Vega'', traduzione di Gianni Buttafava, Mondadori, 1973.</ref>
*[...] il cielo [sa] trarre dalle maggiori [[avversità]] nostre i nostri più grandi giovamenti.<ref>Da ''La spagnola inglese'', in ''Novelle esemplari'', 2013.</ref>
*Di rado o mai si soddisfa l'[[ambizione]] senza danno del terzo.<ref name=conversazione>Da ''La conversazione dei cani'', in ''Novelle'', 1912.</ref>
*[...] il [[consiglio]] del [[povero]], per buono che sia, non è stato mai accolto [...].<ref name=conversazione/>
*Le [[Ingiuria|ingiurie]] sono sempre grandi ragioni per coloro che non ne hanno.<ref name=Gar>Citato in Francesco Giuntini, ''La sapienza per tutti'', Salani, Firenze, 1871, [https://books.google.it/books?id=KzH9pGnjPMkC&pg=PA146 p. 146].</ref>
*Sii tardo di lingua e lesto d'occhio.
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*[...] disse che i buoni pittori imitavano la natura, ma che quelli cattivi la vomitavano. (2013)
*C'era sul marciapiede di San Francesco un crocchio di genovesi e, passando egli di là, uno di loro lo chiamò e gli disse:<br>– Venga qua, signor Vetrata, e ci conti un po' qualcosa.<br>Egli rispose:<br>– No, non vorrei che i miei conti venissero poi registrati a [[Genova]]. (2002; p. 256)
 
==''La conversazione dei cani''==
*{{NDR|Scipione}} [...] dalla [[lingua]] dipendono i maggiori guai della vita umana. (1912)
*{{NDR|Scipione}} [...] ne va in rovina piú di quei che si [[Fiducia|fidano]] che di quei che han prudenza. Ma il mal'è che è impossibile viver bene nel mondo se non ci si fida e affida. (1912)
*{{NDR|Berganza}} [...] l'[[umiltà]] è la base e il fondamento d'ogni virtú e che senza di essa nessun'altra è tale; spiana ostacoli, supera difficoltà ed è un mezzo che conduce sempre a glorioso fine. I nemici te li fa amici; raffrena la collera negli sdegnati e scema la tracotanza negli altezzosi; è madre della modestia e sorella della moderazione; di fronte ad essa, insomma, i vizi non valgono a fermare vantaggioso trionfo, perché si smussano e si spuntano le frecce del male contro la mitezza e la mansuetudine dell'umile. (1912)
*{{NDR|Scipione}} Di rado o mai si soddisfa l'[[ambizione]] senza danno del terzo.<ref name=conversazione>Da ''La conversazione dei cani'', in ''Novelle'', (1912.</ref>)
*{{NDR|Berganza}} [...] il [[viaggiare]] per diversi paesi e il trattare con diverse genti fa gli uomini avveduti. (1912)
*{{NDR|Berganza}} {{NDR|la [[fortuna]]}} la trova chi muta luogo. (1912)
*{{NDR|Scipione}} [...] il [[consiglio]] del [[povero]], per buono che sia, non è stato mai accolto [...].<ref name=conversazione/>(1912)
 
==''La zingarella''==