Gustave Flaubert: differenze tra le versioni

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*{{NDR|''Le metamorfosi''}} Mi dà le vertigini, mi abbaglia: la natura in se stessa, il paesaggio, l'aspetto puramente pittoresco delle cose vi sono trattati alla maniera moderna e con un soffio antico e cristiano ad un tempo che li pervade. Vi si sente l'incenso e l'orina: la bestialità si congiunge al misticismo.<ref>Da ''Guida alla lettura'', ''Interpretazioni critiche'', in [[Lucio Apuleio]], ''Le metamorfosi'', traduzione e note di [[Giuseppe Metri]], EDIPEM, Novara 1971</ref>
*Quando urla, come la [[voce]], il [[cuore]] diventa rauco.<ref>Citato in ''L'amore è tutto'' di [[Dino Basili]], p. 81, Tascabili economici newton, febbraio 1996.</ref>
*Quello che è prodigioso nel ''[[Don Chisciotte]]'' è la totale assenza di artificio e la continua fusione di illusione e realtà, che ne fanno un libro così comico e così poetico.<ref>Citato in [https://www.repubblica.it/marketing/2005/magnifica/cervantes/donchisciotte.html Repubblica.it].</ref>
:''Ce qu'il y a de prodigieux dans Don Quichotte, c'est l'absence d'art et cette perpétuelle fusion de l'illusion et de la réalité qui en fait un livre si comique et si poétique''.<ref>Dalla [https://books.google.it/books?id=3qONDwAAQBAJ&pg=PT5042#v=onepage&q&f=false lettera a Louise Colet del 22 novembre 1852], in Gustave Flaubert, ''Oeuvres complètes'', Arvensa, 2019.</ref>
*Se si è coinvolti nella vita, la si vede poco chiaramente; la vista è oscurata dalla sofferenza, o dal godimento. L'artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori della natura.<ref>Da ''Lettera alla madre'', 15 dicembre 1850</ref>
*Se vuoi che ti parli di quanto ho visto, ti dirò che la via Aurelia è una strada lunga sessanta chilometri da fare a piedi, e che sono stato triste da morire per tre giorni, dopo aver lasciato [[Genova]], una città tutta di marmo con dei giardini colmi di rose. Una bellezza che strazia l'anima.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier del 15 giugno 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', pp. 137-138</ref>