Raffaello Barbiera: differenze tra le versioni

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*In quello studio inondato di luce, ammantato d'arazzi, popolato di quadri, di bozzetti, di rarità di collezionista, di raffinato, fra specchi di Murano e lacche giapponesi e bozzetti preziosi di pittori amici, [[Eleuterio Pagliano]] dipinse fino all'ultima sua ora, come l'Hayez; dipinse instancabile, col presentimento doloroso della morte imminente della moglie inferma; e toccò a lui, invece precederla nella tomba!... E in quello studio, il Pagliano dipingeva tranquillo, beato come un fraticello che prega nel suo convento. (da ''Verso l'ideale. {{small|Profili di letteratura e d'arte}}'', ''ibid''., Prima serie, p. 74)
 
*Eleuterio Pagliano fiorì come una fantasia di corretto poeta, con accenni di modernità fluente e geniale; e le sue figurine di signore eleganti, i suoi quadri storici dai toni argentini, dagli accordi eletti, i velluti le sete, gli ori che egli dipingeva con garbo, non sono ancora molto invecchiati. Le sue tele ci dicono ancora una parola che intendiamo; e quante altre tele, invece, sono decrepite e mute per noi! (da ''Verso l'ideale. {{small|Profili di letteratura e d'arte}}'', ''ibid''., Prima serie, p. 75)
 
==''Grandi e piccole memorie''==