György Lukács: differenze tra le versioni
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==Citazioni di György Lukács==
*{{NDR|[[Heinrich Heine]]}} Egli è in [[Germania]] il primo pensatore e poeta rivoluzionario che sia al livello dello sviluppo europeo, nonché, accanto a [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] e Hoffmann, l'unico scrittore tedesco dell'Ottocento che abbia avuto una vera influenza sulla letteratura mondiale.<ref>Da ''Breve storia della letteratura tedesca. {{small|Dal Settecento ad oggi}}'', traduzione di [[Cesare Cases]], Einaudi, Torino, Piccola Biblioteca Einaudi, edizione<sup>4</sup>, p. 83.</ref>▼
*I rapporti sociali sono sfuggiti al controllo degli uomini stessi assumendo la forma di cose.<ref>Da ''Prolegomeni all'ontologia dell'essere sociale'', traduzione di A. Scarponi, Guerini, Milano 1990.</ref>
*Il mondo del capitalismo odierno come inferno e l'impotenza di tutto ciò che è umano davanti alla potenza di questo inferno, costituisce il contenuto dell'opera di [[Franz Kafka|Kafka]].<ref>Citato nell'introduzione di [[Roberto Fertonani]] a [[Franz Kafka]], ''Il castello'', traduzione di Anita Rho, Oscar Mondadori, 1979, p. 32.</ref>
* [...] in tutte le espressioni esistenziali di [[Charles-Louis Philippe|Philippe]] s'inserisce qualcosa di idilliaco.<ref>Citato in prefazione a Charles-Louis Philippe, ''Croquignole'', a cura di Giacinto Spagnoletti, Armando Curcio Editore, 1979.</ref>
*Il [[romanzo]] è la forma dell'avventura [...]; il suo contenuto è la storia di un'anima che si mette in cammino per conoscersi, che cerca l'avventura per mettersi alla prova, per trovarvi, confermando se stessa, la propria essenzialità.<ref>Da ''Teoria del romanzo''.</ref>
*La concretezza e la profondità poetica stanno ai problemi sociali del loro tempo nello stesso rapporto di [[Anteo (Gigante)|Anteo]] alla terra.<ref>Da ''Breve storia della letteratura tedesca, p. 155.</ref>▼
*Quando le classi dominanti non possono più governare alla vecchia maniera, e le classi dominate non vogliono più vivere allo stesso modo, allora nasce la situazione [[Rivoluzione|rivoluzionaria]].<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Quante storie'', Rizzoli, Milano, 1989, p. 195. ISBN 88-17-85322-4</ref>
*{{NDR|[[Georg Büchner]]}} Un campione ottocentesco del realismo, nella strenua lotta letteraria tra progresso e reazione.<ref>Citato in [[Vladimiro Cajoli]], ''Mi vergogno di essere servo'', ''La Fiera Letteraria'', aprile 1973.</ref>
==''Breve storia della letteratura tedesca.''==
▲*{{NDR|[[Heinrich Heine]]}} Egli è in [[Germania]] il primo pensatore e poeta rivoluzionario che sia al livello dello sviluppo europeo, nonché, accanto a [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] e Hoffmann, l'unico scrittore tedesco dell'Ottocento che abbia avuto una vera influenza sulla letteratura mondiale.
▲*La concretezza e la profondità poetica stanno ai problemi sociali del loro tempo nello stesso rapporto di [[Anteo (Gigante)|Anteo]] alla terra.
*{{NDR|Su ''La morte a Venezia''}} [[Thomas Mann]] assume qui l'eredità della critica sociale di [[Theodor Fontane]], ma estendendola a una critica della prussificazione interiore di tutti gli intellettuali tedeschi. Ed egli mostra come questo «contegno» escluda bensì rigidamente l'uomo dal suo ambiente sociale, conferendogli l'apparenza e l'illusione dell'intima solidità morale, ma come basti la minima scossa per mettere in libertà il mondo psichico sotterraneo, il caos bestiale e barbarico che era stato puramente represso e artificialmente soffocato, ma non inteso e superato moralmente. (p. 164)
==''Teoria del romanzo''==
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==Bibliografia==
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*György Lukács, ''Teoria del romanzo'', traduzione di Antonio Liberi, Newton Compton Italiana, 1972.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Lukács, György}}
[[Categoria:Filosofi ungheresi]]▼
[[Categoria:Critici letterari ungheresi]]
▲[[Categoria:Filosofi ungheresi]]
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